Def, maggioranza chiede più flessibilità all’Europa.

Per il momento nessun attacco all’euro e nessun accenno all’uscita dall’Europa, ma la conferma di un atteggiamento diverso nei confronti di Bruxelles per un’Italia protagonista e non più succube dei parametri economici fissati dall’Ue.
Rivedere i target di deficit per il triennio 2019-2021. È la richiesta del relatore al Def Federico d’Incà (M5s) al ministro dell’Economia Giovanni Tria. La maggioranza impegna così il governo “ad assumere tutte le iniziative per favorire il disinnesco delle clausole di salvaguardia inerenti l’aumento dell’aliquota Iva e delle accise su benzina e gasolio e a individuare misure da adottare nel 2018 nel rispetto dei saldi di bilancio. E poi chiediamo di riconsiderare in tempi brevi il quadro di finanza pubblica nel rispetto degli impegni europei per quanto riguarda i saldi di bilancio del triennio 2019-2021”. La richiesta dunque, come previsto, è rivolta verso un cambio di passo nei confronti dell’Europa. “Sarà d’obbligo impostare in Europa un dialogo nuovo nelle sedi opportune così da ottenere regole di bilancio più flessibili e spazi maggiori per le spese produttive» continua d’Incà. Tra le priorità indicate, “la lotta alla povertà, il sostegno ai redditi più bassi e il superamento della legge Fornero sulle pensioni. L’esecutivo si impegna a realizzare nel tempo un cambio radicale di paradigma economico che non si riduca al rilancio degli investimenti e dell’occupazione ma preveda anche la sostenibilità ambientale e sociale nella crescita economica”.

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