Decreto ‘salva banche’: per ‘loro’ soldi e soluzioni li trovano in un quarto d’ora!

Quando si tratta dei “loro” interessi non ci sono domeniche che tengano e lungaggini procedurali che vengono messe in essere per dare un proforma di garanzia democratica. Quando si tratta di “loro” e dei “loro amici” i soldi ci sono sempre. Fosse così anche per pensionati e lavoratori dipendenti non ci ritroveremmo ancora oggi a incassare palesi ingiustizie e discriminazioni tra “loro” e “noi”!
Accade così che il Consiglio dei ministri si riunisca di domenica 22 novembre, alle ore 18.10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del “premier senza voto” per approvare un decreto legge che contiene alcune norme procedimentali per agevolare il salvataggio di quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A, Banca delle Marche S.p.A, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio – Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A. L’operazione, approvata in un quarto d’ora, permetterà di utilizzare un Fondo di risoluzione, che con circa 2 miliardi salverà l’operatività delle quattro banche. Il ministro Maria Elena Boschi, in potenziale conflitto d’interessi – considerato il ruolo di vicepresidente del padre in Banca Etruria, ora commissariata – ha avuto il buon gusto di non partecipare al Cdm: era a Milano per l’inaugurazione della Torre Isozaki, sede di Allianz! Tanto il “salva la banca di papà” era in buone mani. E alla fine lo sapete chi paga, no?

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