Dal 18 Maggio si riparte, ma se qualcosa va storto si torna tutti dentro casa!

di Redazione. Dopo la “falsa partenza” di ieri 11 maggio, da lunedì prossimo, 18 maggio, si riparte e si riapre tutto quanto! Saranno le regioni a decidere le riaperture sul proprio territorio, e potranno tornare al lavoro commercianti al dettaglio, parrucchieri, estetisti e proprietari di bar e ristoranti. È quanto sancisce l’accordo raggiunto ieri sera tra esecutivo e governatori.

Una “Fase 2” differenziata per territorio, quindi, in cui saranno i vari amministratori locali – in base ai dati sui contagi forniti dal ministero della Salute – a decidere se, come e quando far ripartire attività e servizi. Il provvedimento viene incontro alle richieste dei governatori delle regioni e, soprattutto, blocca le numerose ordinanze emanate nei giorni scorsi e che non poca confusione hanno creato tra i cittadini.

Quindi dalla settimana prossima si riapre, ma in caso di nuovi focolai o aumento dei contagi, spetterà solo al governo decidere una restrizione delle misure adottate dai governatori.

Fondamentali per l’avvio di questa nuova fase saranno i dati di monitoraggio raccolti dal Ministero della Salute, che verranno diffusi tra il 14 e il 15 maggio e che permetteranno di avere un quadro chiaro della diffusione del Covid-19 per ciascuna regione. Per ognuna delle quali è stato valutato il numero di contagiati quotidiani, il tasso di contagio R0 (che indica quante persone un positivo può contagiare) i posti di terapia intensiva occupati e quelli disponibili.

In base a questo, il governo insieme al Comitato tecnico-scientifico, che si esprimerà entro la fine di questa settimana – fornirà le “linee guida” e i “protocolli di sicurezza” per consentire riaperture che non rappresentino un rischio per la salute dei lavoratori e dei cittadini. Sarà, poi, compito dell’amministrazione regionale verificare l’effettivo rispetto di queste norme da parte di commercianti e imprenditori.

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3 Responses

  1. Giacomo TO ha detto:

    Non tutti hanno un account cara Katia una felice giornata

  2. KatiabyFI ha detto:

    Caro Giacomo-TO, non capisco perchè continui a scrivere nella sezione dei commenti, invece di utilizzare l’apposito modulo.
    Saluti Katia di Freeskipper Italia

  3. Giacomo-TO ha detto:

    La crisi che stiamo vivendo è che è attribuita al Coronavirus, era una crisi che covava da tempo e non attendeva altro che un detonatore per esplodere:il Coronavirus appunto. Il sistema globalizzazione è fragile, direi fragilissimo e questo proprio il Coronavirus l’ha dimostrato. Questa interconnessione economica, è di una fragilità enorme, inceppare il meccanismo è possibilissimo.
    In Italia, alle ultime politiche il PD era uscito sconfitto.
    Grazie ai macroscopici errori strategici di Salvini, il PD non solo è rientrato in gioco, ma sta condizionando pesantemente l’inesperta armata grillina, oramai allo sfascio: in caso di nuove Elezioni, molti dilettanti allo sbaraglio, tornerebbero agli antichi mestieri a patto che ne avessero.
    Il grave, il grave, il gravissimo è che indebitamento mondiale, in particolare quello pubblico italico è in forte salita e non c’è modo di arrestarlo.
    Si emettono nuovi titoli di debito pubblico che necessitano di nuove stampe di banconote, ergo aumento dell’inflazione: più banconote emesse, meno valore hanno.
    Da tutti i settori giungono richieste di aiuti \ sovvenzioni, a fondo perduto…, di conseguenza una richiesta grandissima di denaro che lo Stato “non possiede”.
    Quando si andrà ad Elezioni politiche, spero presto, il nuovo Esecutivo si troverà un lascito di errori da fra tremare i polsi. In caso più che probabile di vittoria del Centrodestra (Salvini+Meloni+Berlusconi), questo si troverà a dover risolvere problemi titanici che richiedono una capacità di analisi e decisionale, che le vane parole e proclami non sono in grado di risolvere.
    Serve un parlamento più snello, ovvero meno numeroso. Continuo a pensare che per una popolazione di 60.000.000 di abitanti – 500 parlamentari siano più che sufficienti. Serve la fine del bicameralismo perfetto: la Camera ed il Senato debbano avere compiti differenti. Continuare ad avere 1.000 parlamentari, e continuare ad avere un sistema che prevede che ogni legge debba essere approvata da entrambe le Camere, è un sistema in piena obsolescenza.
    Dipendenti delle Camere, parlamentari, ministri,…, debbono avere retribuzioni fortemente ridotte.
    La politica è un semplice servizio, servizio reso al Popolo e questo è il vero onore, non certo retribuzioni e privilegi principeschi che non sono diritti acquisiti ma solo privilegi INGIUSTI tutelati senza motivazioni reali.
    O la politica si rinnova profondamente, oppure continuerà a perdere di peso e prestigio, non è un caso se in Italia il 1° partito è quello del NON VOTO.
    (Giacomo-TO)

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