Crisi di Governo: ecco i possibili scenari.

di Attilio Runello. Al di là delle affermazioni più o meno roboanti cui ormai non diamo più molto credito cerchiamo di analizzare il cui prodest, ovvero chi guadagna con delle nuove elezioni, riconfermando questa alleanza, oppure da un Conte ter.

Nuove elezioni portano a una riduzione dei seggi di un terzo. Inoltre non concludendo la legislatura, chi siede in Parlamento per la prima volta perderebbe il diritto alla pensione.
Conviene al partito della Meloni, che in termini percentuali potrebbe triplicare la presenza, conviene alla Lega che crescerebbe in termini percentuali.
Conviene alla destra che vincendo potrebbe andare al governo.
Anche Tajani continua a ripetere di andare alle elezioni, ma il suo partito perderebbe seggi sia in termini numerici che in percentuale. Forse alcuni suoi senatori un appoggio a Conte lo darebbero volentieri.

Fra i partiti di governo il Movimento 5 stelle perderebbe seggi in termini numerici e in percentuale.
Il PD probabilmente riotterrebbe il 20% anche senza Renzi e Calenda. Ma andrebbe all’opposizione.

Anche IV e LEU andrebbero all’opposizione, ma almeno sarebbero in Parlamento. Non bisogna dimenticare che PD e 5 stelle vorrebbero approvare una legge elettorale proporzionale ma con lo sbarramento del 5%. E questo porterebbe i partiti piccoli a non avere rappresentanti. E anche se l’argomento non è all’ordine del giorno divide questo governo.

Oltre alla riforma elettorale il governo è diviso sul MES.

Tutti però hanno approvato due finanziarie, contribuito a molte nomine di partecipate, hanno riaperto le porte ai migranti, hanno stabilito un rapporto con l’Europa di rispetto, quanto meno formale. Hanno portato a casa il Recovery Fund.

PD e 5 stelle hanno margini per dare più spazio ad Iv. LEU con il ministro Speranza obtorto collo ha avuto molta visibilità. Inoltre sono stati distribuiti a pioggia decine di miliardi di euro. E questo un ritorno elettorale lo ha.

Il Recovery Fund paradossalmente è diventato elemento di discordia. E Conte lo ha gestito bene in Europa e male all’interno del governo. Ha avuto cinque mesi a disposizione per trattare. Voleva averne la gestione. E Iv non è disposta a concedergliela. L’approvazione in CdM vuol dire poco. Deve passare dal Parlamento.

Concludendo: questa alleanza ha validi motivi per continuare. A Conte in primis  la sensibilità di trovare la formula migliore. Che non è quella di cercare i “responsabili”. Senatori che non stanno in un gruppo politico unico non darebbero garanzie di continuità. E comunque – come ha detto Mastella – “devi conferire loro dignità”. E allora tanto vale conferirla a Iv.
E se non vi riesce, Mattarella potrebbe affidare l’incarico ad una personalità con maggiori capacità di mediare. Ma non sarebbe così facile, come sembra.

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2 Responses

  1. Parsifal-Napoli ha detto:

    Exdisoccupati non vogliono perdere la pacchia

  2. Enzo ha detto:

    Tutto è possibile, però nessuno vuole andare a casa con due anni di anticipo, nemmeno coloro che pensano di vincere le elezioni. Ricordo che i Parlamentari verranno dimezzati. Per non votare ora la motivazione, o scusa se preferisce, è che un pezzo d’Italia è chiusa, si fanno le file per i tamponi, si faranno per i vaccini, le scuole sono chiuse, è il caso di votare??

    Renzi, se non fosse che è Renzi, ha perfettamente ragione; tralasciamo la prima fase della pandemia che è stata una sorpresa per tutti: c’è stata anche una tregua utile per affrontare i problemi aperti e quelli che sarebbero venuti, consapevoli che ci sarebbe stata una seconda ondata: i risultati non sono neanche lontanamente sufficienti. In compenso sono in arrivo molti soldi e questo Governo ha tentato di sottrarli alla discussione, e non va bene.

    Io penso che il Rottamatore abbia forzato la situazione e sia stato volutamente messo nella condizione di sbattere la porta o raccogliere l’ennesima figuraccia: da una parte il PD che si toglie dalle scatole un ex fastidioso ed ingombrante, dall’altra Conte che ha l’occasione di fondare una sua formazione politica ufficialmente per far fronte ad uno stato di necessità.

    Non viene in mente a nessuno che il pacco di soldi in arrivo verranno gestiti anche dai nuovi “responsabili” o “costruttori”? E che questi accetteranno senz’altro la leadership di Conte? Se il PD ha ancora forza sul territorio e possibilità di gestire che faranno i 5S? per loro, io penso, sarà una catastrofe.

    Ribadisco però la mia convinzione: Renzi, se avesse convinto un leader meno ribaldo di lui a mettere in fila gli argomenti che l’hanno portato fuori dalla porta ed a rischiare la dissoluzione, avrebbe sollevato un dibattito veramente “politico” che, non fosse per i rigurgiti sovranisti di Lega e FdI, avrebbe potuto avere molti meriti.
    Un Saluto
    Es.

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