Covid-19. Non siamo in guerra. La guerra è molto peggio! di Yvan Rettore

di Yvan Rettore. Paragonare la nostra situazione attuale come se fossimo in guerra non è soltanto sciocco ma profondamente fuori luogo ed offensivo nei confronti di coloro che vivono in zone di conflitto e che ci potrebbero dire senza ombra di dubbio quanto sia più terribile e orribile il loro stato rispetto ad una sola pandemia.
Basterebbe chiederlo ad esempio ai siriani che oltre che vivere quotidianamente nell’ansia di dover morire hanno dovuto fare i conti anche con epidemie di tifo e mancanza di acqua potabile.
E ora oltre al sangue delle bombe e dei mitra dovranno fare i conti anche con il COVID-19!
Oppure, come mi ha riferito oggi direttamente un operatore sanitario in Congo, Paese che vive perennemente in guerra da anni, in cui l’OMS ha dichiarato proprio in questi giorni la fine dell’Ebola che conviveva col Coronavirus che ora si sta diffondendo ormai senza controllo.
Altro che quello che stiamo vivendo!
In quei Paesi si sta vivendo un duplice inferno (guerra, quella vera + pandemia), mentre qui permangono degli scemi che passano il loro tempo a lamentarsi di una pandemia che in definitiva non ha causato gli orrori e danni indicibili in cui le guerre ora associate alla diffusione del virus stanno causando in altri lidi in assenza quasi completa o comunque molto insufficiente di cure e strutture sanitarie in grado di salvare gli esseri umani colpiti..
C’è da chiedersi quindi sempre di più se alcune persone riescano ancora a collegare il cervello alla bocca (o alle mani nel caso dei social) quando si esprimono.

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