Coronavirus: il “saluto romano” al posto della virulenta stretta di mano!

di Redazione. In una società sempre più chiusa in se stessa nella quale si fa fatica a socializzare e ci si guarda con reciproco sospetto (prima che tu mi freghi, t’ho già fregato io!), dove non si sa nulla del vicino di casa con cui ci si saluta a stento e si evita persino di prenderci l’ascensore insieme, rinchiusi come siamo ognuno nel proprio orticello, in un paese dove non c’è partecipazione neppure alle assemblee condominiali e il massimo della solidarietà è un sms ad un numero verde e ci si parla quasi esclusivamente tramite whatsapp, ci mancava pure il Covid-19 a rendere più distaccati e asettici i rapporti umani.

Il nuovo Coronavirus è dunque un altro duro colpo inferto alla fiducia nell’altro, alla partecipazione, alla condivisione, alla socializzazione, al banale e sempre più raro stare insieme.

Siamo arrivati al punto che persino la nonnina evita di andare in chiesa alla domenica perché preferisce ascoltare la messa in tv!

Alla fiera della psicosi da contagio – innescata da coloro che sapevano che prima o poi la “febbre gialla” sarebbe arrivata anche qui da noi, e che avevano il dovere istituzionale di prepararsi a fronteggiare l’emergenza – si sta aggiungendo ogni tipo di atteggiamento. La stretta di mano, l’abbraccio o il bacio, vengono percepiti con imbarazzo, anche perché ci è stata data la distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo! C’è quindi chi – in barba ad ogni tipo di reato di apologia del fascismo – sta adottando il “saluto romano” in alternativa alla virulenta stretta di mano!

Insomma, quando ne usciremo da questa brutta storia, ognuno di noi sarà ancora più arido, più isolato e blindato in una personalissima quarantena. Ricostruire la fiducia, il senso di comunità, il tessuto sociale non sarà facile. Se poi ci mettiamo le polemiche di una politica che sta dando il peggio di sé e di una scienza che non ha fatto certo un gran figurone, il danno sarà ancora peggiore di quello che era nelle intenzioni dello stesso coronavirus.

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2 Responses

  1. LaZietta ha detto:

    Come sempre la paura fa NOVANTA, i politici e i medici lo sanno e ci tengono buoni premendo sull’acceleratore o sul freno della paura a seconda di come gli conviene !

  2. Giacomo-TO ha detto:

    Ma cosa c’è di meglio per il mantenimento del POTERE che alimentare la paura!!!
    La paura ha sempre dominato il mondo e l’uomo:paura della morte, paura delle malattie, paura della vecchiaia, paura della povertà, paura…..
    Il Coronavirus è venuto a fagiolo, un potere politico ormai screditato e traballante, ha trovato nell’alimentare la paura del Coronavirus, un potente alleato per compattarsi e restare alla mangiatoia fino al 2023.
    Ecco allora: via lo stadio, via la SS. Messa,.., via tutti i luoghi di incontro e di aggregazione. Cosa ci resterà: la TV con Barbarella&C, autentici lavaggi cerebrali portati avanti scientificamente. Barbarella anni 62 sempre in TV ma proprio sempre, chiedetevi il perché? L’Italia è un Paese unico al mondo, dove la non logica domina.
    Dividi e governa, il vecchio principio sempre attuale dei Romani.
    Uccidere la socialità è il primo passo per restare aggrappati al potere, 166.000 all’anno + benefit di ogni tipi, e che cavolo valgono bene far cagare addosso milioni di poveri italiani che ancora si fidano di lor signori,

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