Coronavirus, a breve il vaccino!

di Redazione. E’ di 170 morti e 7.700 infezioni l’ultimo bilancio del coronavirus. L’aumento giornaliero delle vittime è stato di 38 unità, il più alto dall’inizio dell’epidemia; oltre 1.700 i nuovi casi.

Viviamo nell’era di internet, in un’epoca super tecnologica dove nulla sembra impossibile, persino andare sulla Luna è come fare una passeggiata, e non riusciamo ancora a trovare un vaccino in grado di sconfiggere il coronavirus?

E’ teoricamente possibile già da adesso mettere a punto un vaccino contro il nuovo virus 2019-nCoV comparso in Cina. La sequenza genetica è già nota e il vaccino potrebbe essere ottenuto nell’arco di una settimana, dicono i maggiori esperti internazionali di vaccini.

Si sta lavorando sul vaccino contro il coronavirus 2019-nCoV e nell’era delle mappe genetiche e di internet questo sforzo è possibile anche senza che il virus debba uscire dalla Cina. Non è infatti più necessario, come un tempo, avere fisicamente a disposizione il virus: basta conoscerne il materiale genetico. Quest’ultimo è liberamente accessibile online e a tutti i ricercatori del mondo perché è stato depositato nelle banche dati GeneBank e Gisaid.

Sarebbero almeno cinque le aziende che nel mondo occidentale stanno lavorando sul vaccino anti-coronavirus, una delle quali si trova in Italia.

In ogni caso sarà un vaccino costruito al computer e basato sull’informazione genetica. Il vaccino non potrà essere quello classico basato sul virus inattivato: dovrà essere un vaccino di tipo genetico, basato sull’informazione contenuta nel materiale genetico del virus.

La tecnologia messa a punto dall’azienda italiana consiste nel prendere un frammento del genoma del virus e nel clonarlo nei filamenti circolari di Dna presenti nei batteri. Il pacchetto così ottenuto viene iniettato nel muscolo e poi una breve scossa elettrica fa entrate il vaccino all’interno della cellula, nell’area diversa dal nucleo chiamata citoplasma. Le cellule producono così una sostanza che può essere riconosciuta dal sistema immunitario (chiamata antigene) e la portano sulla loro superficie.

La tecnica di somministrazione, chiamata elettroporazione, viene utilizzata attualmente per alcune forme di chemioterapia e in passato era prevista anche per il vaccino contro un altro coronavirus, quello responsabile della Mers (Middle East Respiratory Syndrome) del 2015.

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1 Response

  1. Fusaro ha detto:

    Diego Fusaro, ospite di Coffee break, su La7, rivela un retroscena sulla vicenda del coronavirus che, spiega il filosofo, “E’ un virus particolarmente intelligente e scaltro visto che emerge proprio nel momento di massima criticità del rapporto tra Stati Uniti e Cina: sta mettendo in ginocchio la Cina. Se non fosse un virus, sarebbe da pensare che abbia un’intelligenza strategica filo-atlantista”. Continua Fusaro: “Il virus esiste eccome. Mi ha stupito molto che sia stato trattato come qualcosa di naturale, alla stregua di un terremoto, trascurando il retroscena politico: ormai siamo nel tempo delle guerre batteriologiche e delle armi chimiche. Da filosofo io sollevo dei dubbi”.

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