Corona: un benefattore tutto italiano.

di Bianca Maria Catanese. Corona è stato costretto a costituirsi in Portogallo e ha dichiarato che nelle carceri italiane teme per la sua vita. Chi dovrebbe attentare alla vita di Corona, dopo tutto il bene che ha fatto? Un personaggio che, pur di non fare additare al pubblico ludibrio nomi noti, ha preferito proporre degli “scambi equi”: foto a fronte di denaro. Più onesto di così… Solo uno straniero come David Trezeguet poteva pensare che quella era un’estorsione o un puro ricatto. Solo uno straniero che non conosce i costumi italiani, poteva pensare di segnalare alla giustizia un equo scambio. E quel povero benefattore ora si trova a dover trascorrere sei anni in prigione… con grande timore per la sua vita. Ma, oltre ai nomi già noti che hanno accettato gli “equi scambi” e a quest’altro che invece lo ha denunciato, a chi altri avrà proposto questa normale compravendita al punto da temere per la sua vita? Considerando le dichiarazioni fatte, i giudici dovrebbero farsela anche loro questa domanda! E tutto, come dicevo, per colpa di uno straniero che non capisce il modo di sentire e i costumi degli Italiani. Prima di arrivare in Italia, dovrebbero frequentare un dopo-scuola per conoscere come si ragiona in questa nazione. In Italia, quando un personaggio “in” è fatto oggetto di attenzione da parte della magistratura, immediatamente lo si candida, lo si nomina “onorevole” per evitargli le inchieste, gli arresti, i processi, ecc. Noi siamo garantisti! I ‘personaggi’ non possono subire impunemente le inchieste, i ‘personaggi’ non sono persone normali. I ‘personaggi’, anche quando non hanno giustificati motivi per non comparire anche come testimoni, “debbono” loro stessi stabilire i tempi e i modi che fanno loro comodo… è una questione di prestigio… Ruby docet. Quindi, per favore, gli stranieri che pensano che in Italia i personaggi noti possano essere soggetti ad inchieste come persone normali e che pensano a dimissioni da ruoli pubblici per eventuali accuse, si mettano l’animo in pace… noi non siamo “giustizialisti” come loro, noi siamo garantisti!

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