Con Renzi continuiamo ad affondare, ma con una marcia in più!

“La batteria del governo Letta era scarica, il motore si era spento. Abbiamo cercato di riavviarlo, ma non era possibile”. Così il premier spiega il perché all’inizio dell’anno non ha favorito ‘il rimpasto’ che avrebbe potuto rafforzare il governo allora in carica, ma lo ha pugnalato alle spalle rifilando al compagno Letta il famigerato hatsag “#enricostaisereno”. Adesso che, invece, c’è lui alla guida del Paese, si naviga a vista nelle tenebre del tunnel di una crisi senza via di scampo, tra le nebbie sempre più fitte di un debito pubblico a livelli record, di una disoccupazione senza precedenti, di un pil che non accenna a salire nemmeno di mezzo punto, di un’evasione fiscale che al pari della tassazione imposta ai “soliti fessi” non ha precedenti e di una corruzione che imperversa in largo e in lungo per tutto lo Stivale come un morbo incurabile che va a contagiare persino quelle ‘riserve di onestà’ che si erano salvate dalla “peste della mazzetta”.
Ma lui corre. Naviga a vista, senza una meta prefissata e una rotta programmata, ma corre. Lui va a mille, corre a velocità supersonica. Lui, il capo scout passato da palazzo Vecchio a palazzo Chigi, senza neppure prendere uno straccio di delega da parte degli elettori, ha le batterie cariche, il motore sempre acceso che va a pieni giri. E’ un tripudio di energie, lui! Peccato che siano risorse mal spese. Energie sprecate in una corsa suicida che ci porterà a sbattere contro il muro della precarietà e dell’indigenza. 

Continuando di questo passo lo schianto sarà inevitabile! Infatti, nonostante il suo iperattivismo – più a chiacchiere che con atti di governo – la situazione italiana, lungi dal migliorare, è in costante peggioramento, come dimostrano tutti gli indicatori economici e sociali. 
Era crisi nera quando al governo c’erano prima Berlusconi, poi Monti e Letta, e crisi nera resta con le giovani marmotte nella stanza dei bottoni. Solo che adesso l’Italia sprofonda più velocemente di prima nel tunnel della crisi: con Renzi nel motore abbiamo inserito una marcia in più per andarci a schiantare definitivamente sul fondo del baratro! 
A questo punto, gli italiani, che continuano a pagare alla Troika “zitti e mosca” un cambiale che non hanno mai firmato e non potendo abbandonare la nave prima che coli a picco, farebbero bene a chiedere un cambio di nocchiere, perché Matteo Renzi non è quello giusto a tirarci fuori dalle paludi della crisi… a riveder le stelle, ma al massimo potrà mettere su una fabrichetta di crepes con tutte le uova che ormai gli tirano dietro, ovunque vada! Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!

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