Con 4milioni di disoccupati il PD pensa a dare un lavoro agli immigrati. Salvini: “Prima gli italiani”!
stabilmente a livelli insostenibili, il PD si preoccupa di reperire un’occupazione per chi è sbarcato “da almeno due mesi”? Queste mansioni saranno retribuite? Con quali soldi? Lo Stato in base a quale principio affida un lavoro “socialmente utile” (si presume retribuito, come tutti i lavori, altrimenti è sfruttamento) a chi è entrato da clandestino nel nostro Paese e non offre la medesima possibilità ai disoccupati nostrani, ai padri di famiglia che non ce la fanno, ai milioni di italiani in difficoltà? Obiezioni da liquidare come “populiste”, naturalmente. Non solo. La nuova normativa prevede “convenzioni con le aziende per stage che potranno essere frequentati da chi ha diplomi o specializzazioni”, “nell’ottica di inserire gli stranieri nel sistema di accoglienza avendo la loro disponibilità a volersi davvero integrare”. Anche in questo caso l’intento appare discriminatorio nei confronti degli italiani. Se esistono imprese che necessitano di personale diplomato o laureato, perché istituire una corsia privilegiata per gli stranieri richiedenti asilo? Matteo Salvini, intervistato da Radio Capital: “Con quattro milioni di italiani disoccupati tra cui molti laureati e diplomati, preferirei che gli stage e i quattrini spesi per essi fossero usati prima per gli italiani”. Una logica che evidentemente sfugge ai governanti del Partito democratico. Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto parla da una terra martoriata dalla disoccupazione: “Dobbiamo ricordarci che occorre agire con un criterio di equità: non possiamo non considerare che ci sono molti cittadini che hanno problemi di mancanza di lavoro”. Intanto l’invasione procede a pieno ritmo, con una media di 60 sbarchi al giorno in pieno inverno. Un record. Nei primi 12 giorni del 2017 sono sbarcati 729 clandestini, il triplo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In un contesto di malcontento crescente a causa dell’immigrazione massiva, il governo del PD dissimula una svolta securitaria applaudita dai “giornaloni”, gli stessi che crivellavano Salvini quando osava chiedere il rispetto della legge e quindi il rimpatrio dei clandestini. “Dopo tre anni danno ragione alla Lega, mi hanno dato del razzista ma ora anche il governo del PD parla di controlli, di centri di espulsione, di respingimenti”, ha spiegato Salvini nell’intervista radiofonica, specificando che al di là degli annunci occorre cambiare passo davvero e alla svelta: “Farli lavorare o accelerare le pratiche di espulsione è un palliativo, il problema è che ogni anno partono duecentomila clandestini dall’Africa, bisogna spostare la frontiera al di là del Mediterraneo”. La stessa parte politica che per anni ha nascosto la testa sotto la sabbia, agevolando l’invasione e ridicolizzando coloro che chiedevano misure concrete, ora ci spiega quanto siano necessari gli accordi bilaterali con gli Stati africani per effettuare i tanto deprecati, xenofobi e un pò razzisti (fino a due settimane fa) rimpatri. Con tanto di tappeto rosso srotolato dai media di regime a magnificare i “viaggi in Africa” di Minniti e altri: “Vanno benissimo, ma aspetto i fatti. Mi hanno sempre detto che il problema non c’era. Adesso si sono accorti che la Lega aveva ragione”, conclude Salvini.
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