Ci vorrebbe un barbiere in grado di fare barba e capelli all’Italia: meno Stato, meno fisco e via le Regioni!

di Giancristiano Desiderio. La sinistra all’opposizione è un problema perché non fa altro che gridare “al lupo, al lupo”, ma la sinistra al governo è un doppio problema perché non sa fare altro che tassare, ritassare, tartassare e diventare il lupo. Se le tasse servissero per un serio rilancio dell’economia, allora, il sacrificio fatto sarebbe utile; purtroppo, il nuovo giro di vite del fisco è soltanto l’ennesimo equilibrismo di bilancio che dura meno di un anno perché con l’arrivo della primavera ci sarà la solita manovrina correttiva e con la fine dell’estate inizierà un nuovo giro di giostra con imposte, tasse, balzelli e con famiglie e aziende che dovranno star dietro alla fervida fantasia ministeriale che gioca con aliquote, detrazioni, conguagli e le vite degli altri. Come se ne esce? Non se ne esce. O si muore o si scappa, tertium non datur (la famosa busta numero 3 di Mike non c’è).

Il problema italiano è noto, ormai, anche alle pietre: lo Stato italiano incassa meno di quel che spende. I soldi non sono sufficienti per pagare tutte le spese. In questi casi le strade sono due (anche qui non c’è la busta numero 3): o le tasse o i tagli. Finora è stata praticata sempre la prima via, mentre la seconda è stata annunciata, studiata, teorizzata con la famosissima spending review ma non è stata mai percorsa.

Perché, dunque, non cambiare finalmente strada e invece di tassare iniziare finalmente a tagliare? Semplice: perché quando la sinistra governa (si fa per dire) le tasse non solo diventano buone e giuste ma addirittura etiche e, soprattutto, ricomincia la solita solfa della caccia agli evasori.

Il Conte 2, con quella faccia da figaro qua e figaro là che si ritrova, ha pronunciato anche lui la fatidica frase: “Pagare tutti per pagare meno”. Ma, come sanno i tartassati, si tratta di una politica sommamente ipocrita perché alla fine invece di pagare tutti pagheranno sempre gli stessi ossia quel ceto borghese piccolo e medio che già risulta nel sistema dell’agenzie delle entrate e che sarà passato nuovamente al setaccio e strizzato come si fa con gli stracci da cucina.

Il governo Conte 2 è per sua natura tassatore. Se si aggiunge che è un governo che non gode di una grande popolarità si capisce che non è in grado di far nulla se non gestire l’ordinario per continuare a tener su una macchina statale che con il suo peso eccessivo schiaccia l’economia e la società. La maggioranza che sostiene il Conte 2 ha raccolto tutte le forze iper-stataliste che credono e fanno credere che lo Stato e solo lo Stato sia in grado di risollevare il Paese.

Ma come può lo Stato essere la cura se proprio lo Stato è la malattia? Bisognerebbe cambiare totalmente la musica e passare dal barbiere di Volturara Appula, che sa usare solo la tovaglia mettendola al collo di chiunque pur di stare nel salone di Palazzo Chigi, a un vero tosatore capace di fare pelo e contropelo sia alla macchina statale sia ai contribuenti. Un tale barbiere dovrebbe stare a destra ma, purtroppo, a destra le cose non vanno meglio che a sinistra. La strada del calo delle tasse dovrebbe essere concepita e realizzata in modo serio.

Vale a dire: tagliare insieme sia le spese sia le tasse. Il fabbisogno statale deve essere minore e la pressione fiscale deve scendere per consentire all’economia e alla società di respirare. In fondo, è quanto ci ha sempre chiesto l’Europa ma che non è stato mai fatto.

A destra c’è bisogno di capire che il vero problema non è uscire né dall’euro né dall’Europa ma restarci in modo più “leggero” togliendo dalle spalle degli italiani un peso ormai non più sostenibile ossia Stato e fisco.

La destra dovrebbe farla finita una volta per tutte con quel regionalismo che è l’origine, di volta in volta, ora della secessione, ora del sovranismo (nazionalismo da burletta). Il modo per farlo è uno solo: via le Regioni che sono solo un duplicato statale e un centro di spesa.

Ma un tale barbiere, anzi, una tale barberia – perché non serve solo un leader, ma un’intera classe dirigente – capace di fare barba e capelli all’Italia e agli italiani non esiste e si va solo avanti, cioè indietro, con le solite tovaglie da barbiere usate, voltate e rivoltate.

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2 Responses

  1. Dario M. ha detto:

    L’Italia è tutta una mangiatoia!

  2. Giacomo-TO ha detto:

    Le REGIONI non erano nate per diventare dei parlamenti, basta leggere la Costituzione originale del 1948, la partitocrazia con paciocchi sulla povera Costituzione, ha trasformato le Regioni nelle attuali mangiatoie per politici. Una vergogna alla quale partecipano tutti i partiti VERGOGNA

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