Chi si ricorda lo slogan “o Conte o niente”?

di Matteo Renzi. Il mondo politico italiano sta conoscendo una rivoluzione.

Il Movimento Cinque Stelle che abbiamo visto finora non esiste più.

Conte e Grillo se le stanno dando di santa ragione.

Si inventeranno una fragile tregua e poi ripartiranno a litigare.
Spero che chi fino a qualche settimana fa ci spiegava che i Cinque Stelle erano il futuro e che Conte era il riferimento del mondo progressista possa quantomeno smettere di fare certe affermazioni: non dico chiederci scusa e darci ragione, questo sarebbe impossibile. Mi accontenterei di vedere chi ha fatto la morale in questi mesi riconoscere, semplicemente, di avere sbagliato tattica e strategia. Lo slogan “o Conte o niente” ce lo ricordiamo?

Io sono semplicemente molto orgoglioso del fatto che ci sia Draghi a Palazzo Chigi e non più Conte.

Piano piano sarà chiaro a tutti che la crisi di gennaio ha salvato il Paese: sui vaccini, sui posti di lavoro, sul ruolo internazionale dell’Italia, con Draghi al posto di Conte è tutta un’altra musica.

Meno male che Italia Viva non ha avuto paura. Non ringrazierò mai a sufficienza le ragazze e i ragazzi del gruppo parlamentare che hanno tenuto quando sembrava impossibile.

Abbiamo tolto il Paese ai Ciampolillo per darlo a Draghi.

E se i sondaggi non ce lo riconoscono, pace. Le statistiche di PIL e fiducia valgono più dei sondaggi.

Ho dedicato a questo il mio nuovo libro “CONTROCORRENTE“.

È un libro molto diverso dagli ultimi.

È infatti molto ricco di aneddoti, curiosità, storie.

Ci sono anche molte considerazioni umane, personali.

E ci sono, naturalmente, tante idee che non saranno condivise dai più.

Ma spero che possa essere un aiuto alla discussione.

Qui trovate il sommario dei capitoli.

Qui trovate il link per pre ordinarlo.

Nella prossima Enews vi aggiorno sulle prime presentazioni.

Controcorrente” arriva nelle librerie il 13 luglio.

Ma oggi siamo tutti con la testa al Belgio.

La nostra nazionale di calcio ha vinto con il sudore e la fatica un match durissimo contro l’Austria.

Che questi Europei non siano proprio una passeggiata di salute per le Big lo hanno scoperto a proprie spese Francia, Olanda, Germania, Portogallo. Dispiace, ovviamente, eccome se dispiace. Stanotte arriva il Belgio, durissima sfida, ma possiamo farcela: Forza Azzurri! Con un pensiero particolare a una scena vista l’altra sera in TV. Dopo i gol di Chiesa e Pessina, le telecamere hanno mostrato un bellissimo doppio abbraccio tra il CT Roberto Mancini e Gianluca Vialli. In quell’abbraccio non c’è solo la gioia dei dirigenti azzurri o l’emozione per i quarti di finale che arrivano. Io vedo in quell’abbraccio la storia di due campioni ma anche di due uomini. Hanno vinto tutto, entrambi. Ma prima di vincere con le rispettive squadre, hanno scritto la storia della Samp conquistando uno scudetto che sembrava impossibile trent’anni fa e che loro hanno reso realtà. E fin qui, va bene, è il calcio. L’idea che Vialli sia al fianco di Mancini, in questo momento, è anche qualcosa di più. Gianluca Vialli sta combattendo da mesi contro un tumore. Ha scritto un libro bellissimo, ma soprattutto scrive ogni giorno pagine di emozione intensa. Vedere Vialli e Mancini abbracciarsi trent’anni dopo gli abbracci che si scambiavano a Marassi in maglia blucerchiata mi ha fatto riflettere. Sul tempo che è trascorso, certo: io ero al liceo negli anni della Samp di Boskov. Sul calcio, ovvio. Ma anche sull’umanità che certi gesti possono esprimere. Il Covid ci ha negato gli abbracci, quello tra Vialli e Mancini ci ha come riportato a vivere nella normalità e a capire che il calcio è una grande metafora della vita. E che la partita più bella è quella in cui due fuoriclasse sanno giocare insiemeGrazie al Ct Mancini, grazie a Gianluca Vialli, grazie allo sport che ci regala emozioni e ci rende capaci di vivere la vita in modo più autentico e più profondo. Un abbraccio normale, un abbraccio speciale.

Un sorriso

P.S. Abbiamo ricevuto 800 richieste per la Scuola di Formazione Politica di Ponte di Legno dal 1° al 3 settembre. Ma ci sono solo (si fa per dire) 280 donne. Ragazze fatevi avantivogliamo la parità anche a Ponte di Legno. Anche perché quest’anno la scuola sarà una bomba!

 

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