Chi non sa garantire i diritti degli avversari non è credibile!

«Silvio Berlusconi aveva il diritto di difendersi davanti alla giunta per le immunità del Senato. Un partito come il Pd che non è capace di garantire i diritti dei suoi avversari non è credibile». Queste parole non sono state pronunciate da un falco di Forza Italia, da un dipendente Mediaset, da un avvocato o da uno dei figli del Cavaliere, ma da Luciano Violante, esponente dello stesso Partito democratico. Un concetto, quello del diritto alla difesa del Cavaliere, che l’esponente democrat aveva già espresso in passato e che ribadisce con forza una volta chiusa la questione decadenza. “E’ grave che alcuni senatori del Pd abbiano espresso il loro orientamento prima di aver consultato tutti i documenti a loro disposizione”. Secondo Violante, il berlusconismo “ha contagiato la sinistra nel senso che è stato anteposta la rivincita sull’avversario rispetto al dato programmatico che consente agli elettori di fare una scelta politica. Si tratta di una visione distorta della politica perché l’unico problema è vincere, mentre una classe dirigente che si candida al governo deve sapere che si tratta di un onore, non di un privilegio”. Insomma, troppa fretta, troppo odio, troppa voglia di disarcionare il Cav, con la sensazione che tutto fosse già scritto, preordinato, alla faccia di quell’antico adagio che recita: la vendetta è un piatto che va servito freddo. La decadenza di Silvio Berlusconi, così com’è stata sancita, sarà comunque il peccato originale della sinistra, dopo quello veniale consumatosi col tradimento dei valori e degli ideali di un’intera classe lavoratrice. Un peccato che Matteo Renzi sarà chiamato ad espiare a Largo del Nazzareno davanti ai suoi e davanti a quei dieci milioni di italiani che hanno votato Silvio Berlusconi. Italiani mai legittimati, trattati con sufficienza e supponenza da chi pretende di stare dalla parte giusta in maniera del tutto autoreferenziale.

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