Che cos’è la piattaforma Rousseau? di Francesco Cecchini.

di Francesco Cecchini. Con un post su Facebook Di Maio, ha salutato la squadra di governo M5s: “Questa mattina a Palazzo Chigi ho incontrato ministri, vice ministri e sottosegretari del Movimento 5 Stelle. Un saluto alla grande squadra del Movimento che ha governato per 14 mesi con impegno e dedizione, pensando sempre al bene dei cittadini. Comunque andrà, sono orgoglioso di loro e del lavoro svolto”. Questo per quanto riguarda il passato governo giallo verde.

Siamo a pochi giorni dal Conte 0.2, governo giallorosso o giallorosa, secondo punti di vista. Non sono ancora definiti al 100% ministri e programma, ma secondo Luigi Di Maio dipende tutto dal risultato della consultazione sul Rousseau di oggi. Lo avrebbe detto alla riunione di lunedì mattina, la riunione dello stato maggiore del M5s tenuta a Palazzo Chigi.

La domanda nella piattaforma Rousseau per i militanti grillini è breve e chiara: “Sei daccordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”.

La base grillina potrebbe quindi dire no su Rousseau all’accordo col Pd. Insomma il futuro prossimo dell’Italia e del suo popolo dipende da Rousseau.

Cos’è e come funziona la Piattaforma Rousseau del M5s?Fai sentire la tua voce con Rousseau. Il cambiamento è anche nelle tue mani, a partire da qui”, si legge nel portale di Rousseau dove i militanti pentastellati possono esprimere il loro parere su questioni messe al voto dal loro capo politico, per il momento, Luigi Di Maio.

Rousseau è un normale sito web a cui hanno accesso i grillini iscritti al Movimento 5 Stelle. Attraverso il sito questi possono partecipare a varie attività del partito, porre delle domande agli eletti, votare, come prevede lo statuto del Movimento, sulle questioni più rilevanti. Possono inoltre proporre e discutere alcune proposte di legge, anche se attualmente nessuna legge proposta dal Movimento 5 Stelle era effettivamente partita da Rousseau. All’interno della piattaforma Rousseau, chi è iscritto da più di sei mesi può partecipare alle votazioni online. Le votazioni, nello specifico, riguardano le personalità da candidare nelle varie posizioni, ma anche questioni relative al Movimento e alle scelte che si trova a prendere durante la sua attività politica.

Chi gestisce Rousseau? Rousseau non è di proprietà del Movimento 5 Stelle, ma dell’Associazione Rousseau, una società privata fondata da Gianroberto Casaleggio e ora di proprietà del figlio Davide. Secondo lo statuto dell’Associazione essa è totalmente indipendente dal Movimento 5 Stelle. In questo modo la piattaforma Rousseau può essere gestita in maniera totalmente autonoma da Casaleggio e dalla sua società privata.

Come si vota su Rousseau, chi può votare, come funziona la votazione? Solo chi è iscritto alla piattaforma Rousseau da più di sei mesi può votare. A meno che non si tratti della scelta dei candidati, le votazioni consistono nel rispondere sì o no a un quesito scelto dai vertici del movimento. Stando alle dichiarazioni di Di Maio sarebbero già ben 100 mila gli iscritti; tanto sarebbe grande il popolo web di M5s, che, previa registrazione, può prendere parte alle attività del Movimento, anche suggerendo proposte di legge. La partecipazione, però, alta nel primo periodo, è calata progressivamente. Nel maggio 2018, oltre 44 mila votarono al referendum sull’alleanza con la Lega; più di 56 mila parteciparono alla votazione sulla riconferma di Di Maio dopo il crollo alle europee, ma solo 20 mila a quella per la scelta delle cinque donne capolista per Bruxelles.

Voto sulla piattaforma Rousseau: cosa ci dicono gli esperti. Chi controlla le votazioni? Rousseau è sicura o manipolabile? Da quando la piattaforma è nata la votazione è stata certificata da un ente terzo solamente due volte, nel 2013 e nel 2016. Tutte le altre volte, la votazione non è stata certificata o controllata da un ente terzo. Che la piattaforma Rousseau presentasse criticità era conosciuto. Ora la certificazione arriva anche dal Garante della Privacy, secondo cui “la piattaforma Rousseau non gode delle proprietà richieste a un sistema di e-voting”. Per capirsi, il sistema usato dal M5s per garantire la fantomatica democrazia diretta non garantisce né la segretezza né la sicurezza del voto degli iscritti. Un colpo durissimo per Davide Casaleggio e Luigi Di Maio, soprattutto perché quel voto può essere manipolato dagli amministratori del sistema, in ogni fase del procedimento elettorale. Questo è quanto emerge dell’ispettiva svolta dall’Authority che, al termine di una istruttoria in più fasi durata due anni, ha condannato l’Associazione presieduta da Davide Casaleggio a pagare 50mila euro e a predisporre una serie di misure correttive volte a: scongiurare la permanente vulnerabilità della piattaforma; consentire la verifica a posteriori delle attività compiute; rimuovere la condivisione delle credenziali di accesso, che rendono impossibile identificare e controllare i soggetti autorizzati a operare sulla piattaforma; progettare un sistema di e-voting in grado non solo di proteggere i dati personali da attacchi interni ed esterni, ma soprattutto di assicurare l’autenticità e la riservatezza delle espressioni di voto. Se le indicazioni non venissero recepite, il M5s andrebbe incontro a ulteriori sanzioni.
Comunque il voto, secondo studi e analisi condotte, non sarebbe nè segreto nè sicuro, ma anzi manipolabile dagli amministratori.

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