Cassazione: “L’uso prolungato del cellulare provoca cancro”.

di Mario S. Curiosando in giro per il web ho trovato un’interessante sentenza della Corte di Cassazione: “L’esposizione eccessiva alle radiofrequenze emesse dai telefoni cellulari potrebbe contribuire all’insorgenza di forme tumorali alla testa a tal punto da giustificare l’assegnazione di una pensione di invalidità”. La decisione è arrivata in seguito alla richiesta avanzata da un ex manager di Brescia, che per motivi di lavoro usava il cellulare per 6 ore al giorno di media e ciò accaduto per un periodo lungo 10 anni: la conseguenza di tutto ciò è stato lo sviluppo del neurinoma del Ganglio di Gasser, un tumore benigno del nervo trigemino. Per la sezione Lavoro della Corte di Cassazione è stato proprio l’uso prolungato del telefonino a causare lo sviluppo del tumore nell’uomo e ha quindi respinto il ricorso dell’Inail che si rifiutava di riconoscere la malattia come di tipo professionale ed anzi all’ex manager è stata riconosciuta una pensione di invalidità all’80%. La scoperta del tumore benigno al trigemino sinistro è avvenuta nel 2002 in seguito a numerosi accertamenti medici che ne hanno confermato la presenza. L’uomo ha spiegato che non ha presentato denuncia per una questione di soldi ma perché voleva “che venisse riconosciuto il legame che c’era tra la mia malattia e l’uso del cellulare e del cordless. Volevo che questo problema diventasse di dominio pubblico perché molte persone non sanno ancora il rischio che corrono parlando a lungo al cellulare senza utilizzare l’auricolare, oppure tenendolo infilato nella tasca dei pantaloni”. La sua storia confermerebbe quindi che esiste un forte legame tra i tumori e le onde elettromagnetiche che sprigionano alcuni apparecchi.

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