Caro Matteo, vai in ferie!

Matteo Renzi, un colpo di sole o una botta di ducismo? “Decido io sulle riforme, né la Toika, né la Bce.”! 
A volte, anche quando durante l’anno lavorativo non si è combinato nulla di buono e le vacanze estive sembrano immeritate, e ci si ritrova pieni di debiti, senza un soldo in tasca, con il pil sotto la suola delle scarpe e un Paese depresso come il nostro, forse è meglio togliersi di mezzo e concedersi un lungo periodo di ferie. 
Macchè! Gli stacanovisti delle chiacchiere non mollano il video, le prime pagine dei giornali, e Renzi continua imperterrito a cinguettare, o meglio a twittare, come si dice oggi, perchè fa più figo, e va persino al raduno dei boy scout – con i pantaloni lunghi!!! – a fare i suoi “hip hip urrà”, a lanciare dal palco i suoi spot. 
Peccato che il prodotto che reclamizza, “la crescita”, non c’è, non esiste! 
Ascoltandolo, sembra di sentire Gigliola Cinquetti dal palco di San Remo quando cantava “E qui comando io e questa è casa mia”. Peccato, però, che questa Italia, seppure sfasciata e depressa, dove tutto è un problema e quel poco che funziona, funziona male, non sia casa sua e che a comandare, quant’anche fosse lui, lo rende ancora più colpevole della drammaticità del momento. 
Sono ormai decenni che questa gente ci prende per i fondelli, promettendoci quello che, invece, è un nostro sacrosanto diritto: “Una Repubblica democratica fondata sul lavoro e nella quale il popolo è sovrano”
Invece,  l’unica cosa di cui sono stati capaci è stata quella di mettere in mutande un Paese intero e di massacrare di tasse i cittadini onesti dentro il tunnel della recessione! 
Questi attori che a turno si avvicendano sulla scena politica dibattono, discutono, si pavoneggiano nei talk show, salgono come infiltrati sui palchi dove la platea sottostante è lì presente non per loro, ma per un concerto o magari per il raduno delle giovani marmotte, e cazzeggiano di pseudo-riforme, mentre l’Italia affonda. 
E allora, caro Premier – nominato dalla politica e mai eletto dai cittadini – se davvero sei Tu a “comandare”, ma per davvero pensi di salvare l’Italia con 80 euro o con un 730 precompilato? 
Per rilanciare i consumi e rimettere in moto l’economia servirebbero non 80, ma almeno 800 euro in busta paga, dopo il disastro che avete combinato consegnando l’Italia alla Troika, con la penale del fiscal compact e lo scambio di 1 euro al prezzo di 2 mila lire! 
Avete dimezzato salari e pensioni, avete bloccato i rinnovi contrattuali, siamo il Paese con le buste paga più magre e i prezzi al consumo più alti del Vecchio continente, siamo il fanalino di coda della Ue in tutto e per tutto, ma i primi della classe per tasse, disoccupazione, ruberie, corruzione ed evasione fiscale. 
Caro Matteo, se davvero sei Tu a comandare, come vai dicendo, bè allora batti un colpo, ma risparmiaci i tuoi golpe… di sole!

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *