Caro amico ti scrivo. La lettera Ue sul debito ci ordina nuove tasse!

Conti italiani in rosso e debito pubblico alle stelle. L’Italia “spende e spande” ben oltre le proprie possibilità. Il Pil latita attestandosi su percentuali prossime allo zero e la spesa pubblica lievita a dismisura. La Ue ci spedisce una lettera di richiamo per mettere i conti in ordine. Una lettera che, in buona sostanza, dovrebbe chiedere all’Italia una manovra aggiuntiva da circa 3 miliardi
per scongiurare il rischio di una procedura per deficit eccessivo. Insomma, sarebbero in dirittura d’arrivo una nuova valanga di tasse, tanto per cambiare verso e rottamare la vecchia politica! Ma come? L’Italia non aveva ridotto le tasse? E allora perché Renzi lo va dicendo tutti i giorni a destra e manca? Evidentemente la realtà non è poi tutta rosa e fiori come la propaganda il “premier senza voto”. Esiste un debito pubblico da paura e il governo non è in grado di arginarlo, nonostante l’imposizione di una tassazione senza precedenti nella storia repubblicana. E allora come la mettiamo? Di tutto possono accusarci da Bruxelles, ma non possono dare la colpa a noi italiani dell’operato di Renzi e del suo governo, per il semplice fatto che gli italiani non lo hanno mai votato. Le responsabilità di una politica economica fallimentare sono esclusivamente di coloro che hanno nominato Renzi a capo di un governo che non sa far di conto, ma solo tanti spot. Di solito si dice “chi è causa del suo mal pianga se stesso”, ma la lettera di cui sopra lascia presagire che anche questa volta a piangere “lacrime e sangue” saranno sempre i “soliti fessi”!

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