Cambiare il “Sistema” è possibile, ma dipende solo da noi!

Certo, è difficile governare gli italiani, chi la vuole cotta e chi cruda, chi calda e chi fredda! Ma evidentemente deve essere un’attività molto redditizia se è vero come è vero che ogni volta che si tratta di scegliere chi dovrà guidare un Comune, una Provincia, una Regione e addirittura il Paese, “loro” si scannano a suon di primarie o addirittura fondando nuovi partiti e fantomatici movimenti. Siamo un popolo difficile da governare, su questo non ci piove! Non abbiamo uno spiccato senso civico, abbiamo smarrito il significato di bene comune, il rispetto dell’altro, la solidarietà e nonostante il Cupolone ci guardi dall’alto della sua santità, ci è rimasto ben poco di quello spirito cristiano di cui un tempo eravamo la culla dell’occidente e gli ambasciatori nel mondo intero. Ma pur vero è che mai nessuno dei nostri “politicanti” si è dimostrato all’altezza della situazione. Dopo il ventennio fascista – in cui tutti lo si applaudiva sotto il “balcone” per poi sputargli addosso a Piazzale Loreto – dopo il governo della “balena bianca”, del tentato compromesso storico, dei socialisti a Palazzo Chigi, e dopo la fine della Iª Repubblica sancita da “mani pulite”, non ce ne è andata bene una. E’ stata una delusione dietro l’altra! Prima Silvio Berlusconi. Si sperava nell’uomo che non veniva dalla politica, nell’uomo del fare e che in verità i “fatti suoi” se li è fatti proprio bene, ma solo quelli! Altra speranza, disillusa, la sinistra di Occhetto, D’Alema, Veltroni e compagni, che ha malamente sciupato l’occasione storica di guidare il Paese. Tutto è stato quel governo tranne che espressione delle istanze di lavoratori, operai, pensionati, insomma, di quella gente che non se la passa proprio bene e sulla quale la sinistra fondava i propri intenti, arrogandosi l’esclusivo “diritto-dovere” di rappresentarla! Poi è arrivata la doccia fredda di Report per l’ex magistrato di “mani pulite” che, pur sforzandoci di essere garantisti con tutti e fino in fondo, non riesce a toglierci dagli occhi l’immagine di chi predica bene e razzola male, di chi con una mano raccoglie le firme contro il finanziamento pubblico dei partiti e con l’altra incassa e investe quei soldi per proprio tornaconto! Ed ora è il turno di Beppe Grillo, che in quanto a sboccataggine non ha nulla da invidiare a Bossi, in atteggiamenti da padre-padrone supera addirittura Berlusconi e Di Pietro messi insieme e in fatto di imprese sportive, riesce anche a far meglio di Putin e Mussolini. Gli elettori una categoria del genere italico ormai in via di estinzione, e senza più speranze – sono rassegnati. Molti per le prossime politiche resteranno a casa, altri, come hanno votato Berlusconi così faranno con Grillo, credendolo il salvatore della Patria! Ma non è così che si risolvono i problemi. Non esistono “uomini forti”! Non ci sono “salvatori della patria”! Non è tempo questo di “uomini della provvidenza”! Esiste un popolo. Esiste una Nazione. Esiste tanta gente per bene. E’ da qui che deve partire il cambiamento, il rinnovamento, la riscossa. Ma “noi” siamo abbastanza seri, siamo sufficientemente coerenti con le nostre rivendicazioni per addivenire ad un nuovo “Sistema Italia” più efficiente, equo e solidale, impegnandoci in prima persona ognuno nel suo piccolo e per quanto gli è possibile?
IL COMMENTO. di Marco B. Quando un giorno impareremo a portare i nostri figli a passeggiare in mezzo alla natura e a farli correre spensierati e liberi invece che fare lunghe code in macchina per portarli al centro commerciale la domenica, maledicendo il traffico senza accorgersi che il traffico siamo noi, per comprare cose inutili che non ci servono o che vanno a sostituire cose perfettamente funzionanti ma passate di moda, quando eviteremo di fare interminabili file per l’ultimo telefonino ultratecnologico che ci permette una superconnessione per scrivere sui social network che non ce la facciamo ad arrivare a fine mese, forse allora le cose cominceranno a cambiare. Non si risolve il problema solo cambiando i politici con cittadini che hanno una visione diversa dell’ambiente e del bene comune, questo è un primo passo ma il vero cambiamento si ottiene se cominciamo a cambiare noi. Non sarà facile ma se vogliamo una società diversa non esiste altra strada. Dico un’ultima cosa che non avrei provato se non immerso nella natura e poi smetto di annoiarvi: l’altro giorno sono andato per campi con mio figlio di 2 anni, lui correva felice e spensierato ed io dietro di lui, per un attimo mi sono sentito piccolo anch’io pervaso da una sensazione di pace e di quiete interiore e da uno strano pensiero: “Un giorno ricorderò questo momento come uno dei più belli della mia vita”. Fra un po’ di tempo quei campi spariranno e sorgerà un bel centro polifunzionale con negozi, uffici,appartamenti di 50 mq ma dubito che passando di nuovo da quelle parti riuscirò ad emozionarmi, mi resterà il ricordo di quell’attimo. Grazie per la vostra attenzione.

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