Bimbino mio, ma quanto mi costi?

Per le famiglie italiane mantenere un bimbo costa davvero caro. L’ultimo a denunciare il problema è stato il ministro della Cooperazione internazionale e dell’Integrazione Andrea Riccardi avanzando un esposto all’Antitrust per segnalare i costi maggiori in Italia, rispetto agli altri Paesi europei, dei prodotti per l’infanzia, con particolare riferimento ai pannolini e al latte in polvere. Ora, a dare una nuova conferma alla questione del “caro bambino”, arriva l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ha pubblicato un’indagine sui costi relativi al mantenimento del bimbo nel primo anno di vita, mettendoli a confronto con quelli rilevati nel 2011. In base all’analisi dell’associazione di consumatori, una famiglia italiana, per mantenere il proprio bebé, spende da un minimo di 6.439,9 euro a un massimo di 13.844 euro all’anno. L’aumento, rispetto all’anno precedente, è del 4% sulla cifra minima e del 3% su quella massima. Guardiamo invece alle singole voci di spesa registrate da Federconsumatori. L’acquisto dei pannolini va da 635 a 1.015 euro all’anno, mentre nel 2011 la spesa massima era più bassa del 3% e quella minima del 6%. Per comprare vestitini e calzature servono dai 969 ai 2.528 euro. L’anno scorso invece si partiva da 948 euro e si arrivava a 2.450 euro: l’aggravio è, rispettivamente, del 2 e del 3%. Tra gli accessori da non farsi mancare c’è anche il marsupio, che ai genitori costa almeno 44 euro (+5%) e al massimo 79 euro (+1%). Per tenere il neonato sempre pulito è necessario un fasciatoio, per il quale nel 2012 occorrono dai 76,9 euro (+3% rispetto al 2011) ai 355 euro (+2%). In più, bisogna comprare l’occorrente per il bagnetto (da 31 euro, + 7%, a 89 euro), le salviette (da 76 a 155 euro, + 6% e + 5%) e la crema per bimbi (tra 43 e 114 euro, +10%, + 4%). Non c’è bebé senza biberon. Ed ecco che un set da quattro richiede una spesa compresa tra i 29 (+4% rispetto al 2011) e i 48 euro (+9%). Non possono mancare, quindi, i ciucci (un set da 4 va dai 32 ai 47 euro, +7% e + 4%), lo scaldabiberon, per cui si spendono minimo 40 e massimo 67 euro (+2%), e lo sterilizzatore, con un prezzo che oscilla tra i 52 (+6%) e i 79 euro (-8%, unica cifra più bassa rispetto al 2011). Continuando a scorrere la lista dei must per ogni neonato, troviamo le spese per “trasporti” e “arredamento”: il passeggino (dai 159 ai 462 euro, +9% la spesa massima), il lettino (tra 259 e 735 euro, + 2% e +1%), il seggiolino per l’auto (dai 158 ai 225 euro, +8 e +6 % rispetto all’anno scorso), il seggiolone per la pappa (dai 135 ai 250 euro, + 2%), la culla (dai 189 ai 429 euro, + 4% e + 2%), la sdraietta (dagli 85 ai 114 euro, + 6% entrambi le cifre), il girello (tra i 72 e i 95 euro, stesse cifre del 2011) e il box (dai 69 ai 142 euro, + 6% e + 2%).C’è qualcuno in Italia che, anche alle prese con problemi economici, rinuncerebbe a comprare giocattoli per il suo pargolo? La risposta è scontata, no. Ecco allora che papà e mamma cacciano dal portafogli per questa spesa tra un minimo di 329 euro (+3% rispetto al 2011) e un massimo di 715 euro (+4%). Molto alta è la spesa per i pediatri e per le visite mediche in genere (da 755 a 1.770 euro, +2% e +1%), nonché quella per i farmaci, compresa tra i 405 (+4%) e i 776 euro (+3%). L’esborso principale è invece quello per latte e per le pappe, che va da un minimo di 1.530 euro a un massimo di 3.340 euro, con aumento, rispettivamente, del 5 e del 3% rispetto all’anno passato. Nel mangiare, vanno inclusi anche i biscotti, per cui non si spende meno di 177 euro all’anno (+3%) e si arriva fino a 215 euro (+2%). Le cifre sono significative. E non stupisce che i genitori che ritardano il momento in cui mettere al mondo dei figli siano in aumento. Per fortuna, la più grande istituzione di welfare del Paese, la famiglia stessa, fa ridurre questi costi: spesso, infatti, si ricorre a passeggini e seggiolini usati da figli di parenti o custoditi dai nonni per ogni nuovo nipotino.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *