Bersani apre alle coppie gay.

Inghiotte amaro la Rosy Bindi! Il rospo è troppo grosso da mandare giù per chi è cresciuto fino a ieri a pane, chiesa e democrazia cristiana! Il suo segretario, Pierluigi Bersani, si smarca dai cattolici del Pd e promette: “Daremo sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte Costituzionale per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico”. Quello delle coppie omosessuali è un tema caldo nel Partito democratico. Lo sa bene Pier Luigi Bersani che in ballo c’è il rischio di una rottura con l’ala cattolica del partito. Lo sa bene anche il “rampollo” della sinistra, Giuliano Pisapia, che ha dovuto precisare come l’istituzione a Milano di un registro delle coppie di fatto non apre la strada alle nozze gay. Un impegno importante a livello costituzionale, ma anche un impegno ufficiale del partito: la norma è infatti inserita nella carta di intenti del Pd presentata proprio oggi da Bersani. I diritti degli omosessuali, quindi, ma in generale i temi civili, sono al centro del programma del Pd: “Daremo battaglia perché se non prende il senso di sé un Paese non può neanche affrontare i temi economici e davvero aggredire la crisi”, ha detto Bersani ricordando che “la prima norma che faremo quando progressisti e moderati saranno al governo è per i figli degli immigrati che vanno a scuola“. Bersani conferma poi di volere una patrimoniale: “Per noi il lavoro è al centro del programma e il primo passo da compiere è un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull’impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari”. Parlando delle prossime elezioni, poi, il leader del Pd conferma il suo sostegno al governo, ma chiede a progressisti e moderati “un patto di governo” per “assumere davanti al paese alcuni impegni espliciti e vincolanti”. Impossibile ancora capire con chi il Pd farà tutto questo. Casini? Vendola e Di Pietro? “Siamo qui per cominciare un percorso, un cammino – si limita a chiosare Bersani -. Da oggi apriamo un confronto nella vasta area dei democratici e progressisti, con i protagonisti politici ma anche sociali, gli amministratori, personalità e autorità morali, intellettuali”. Insomma, il solito cantiere perennemente aperto della sinistra. “Con questa carta vogliamo chiarire i punti di fondo dell’impostazione culturale e politica che deve reggere un programma, poi toccherà al candidato di governo dei progressisti proporre il programma di governo”. In pratica, Bersani sembra passarsi la patata bollente a fine anno, quando le primarie del Pd lo dovrebbero incoronare candidato premier sempre che la situazione non precipiti e si opti per una grande coalizione. Nell’attesa, sempre meglio non mollare i possibili amici: “Domani avrò un incontro con Vendola, giovedì con i rappresentanti del Terzo settore e così di giorno in giorno”. A sinistra preferiscono navigare a vista.

 

NASCE IL PRIMO FIGLIO CON DUE PAPA’! Due papà, Carlos Dermgerd e Alejandro Grinbland, hanno iscritto oggi il loro figlio Tobias, nato tre settimane fa in India, nel Registro Civile di Buenos Aires. In questo modo, l’Argentina è il primo Paese al mondo a riconoscere ufficialmente la “doppia paternita”. Carlos e Alejandro, che si sono sposati tempo fa grazie alla legge sul “matrimonio ugualitario” in vigore nel Paese da oltre un anno, hanno fatto sapere che Tobias è nato da un utero “affittato” ad una donna indiana perchè “in quel Paese, la procedura legale in merito è ancor più chiara che quella degli Usa”. I due hanno anche specificato che il neonato “si comporta benissimo” e che si alternano per dargli il biberon. All’evento hanno presenziato esponenti della Federazione argentina di lesbiche, gay, bisessuali e trans che, dopo aver sottolineato che si tratta della “prima iscrizione ufficiale di tale tipo al mondo” – in pratica nel documento di identità di Tobias si afferma che è figlio di due papà -, hanno definito la giornata come “storica”!

 

LA VECCHIA POLITICA DEL “DO UT DES”: BERSANI “APRE” ALLE COPPIE GAY E VENDOLA… “ENTRA”! Nichi Vendola, al termine dell’incontro di circa un’ora e mezza con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, si dice pronto alla coalizione di centrosinistra: “Sel è disponibile ad essere un soggetto fondatore al pari del Pd di un ‘polo della speranza’ per costruire l’alternativa a 30 anni di liberismo che hanno portato l’Italia in grande crisi. Il centrosinistra è il soggetto fondante dell’alternativa e non deve aver paura di portare con sé chi intende arricchire il suo orizzonte se l’agenda ha al centro i diritti sociali e civili. Io non pongo veti a nessuno. Mi candido alle primarie quale candidato premier per il centrosinistra. Lo faccio sulla base di una spinta larga – spiega – che non viene solo da parte del mio partito”. Così Nichi Vendola che, dopo l’incontro al Pd con Pier Luigi Bersani, si dice disponibile al patto con l’Udc e scarica Antonio Di Pietro: A me spiace molto ma le sue continue polemiche e il suo propagandismo esagerato rischiano di portarlo alla deriva. Di Pietro – sostiene Vendola – non sta dimostrando molto interesse verso una prospettiva che avevamo immaginato insieme. La sua attività prevalente è da polemista più che da costruttore dell’alternativa”.

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