Silvio Berlusconi, una condanna senza appello!

La corte d’appello di Milano ha confermato la condanna nei confronti di Silvio Berlusconi a 4 anni per frode fiscale, comminata in primo grado nel processo sui diritti Mediaset lo scorso 26 ottobre dal Tribunale. Confermata anche la condanna a 5 anni d’interdizione nei pubblici uffici. Nessuno sconto quindi per Silvio Berlusconi nonostante le “larghe intese”! Comunque su questo processo pende una decisione della Corte costituzionale, attesa a giugno. La difesa di Berlusconi aveva sollevato un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, in relazione alla mancata concessione del legittimo impedimento a presentarsi ad un’udienza, chiesto dalla presidenza del Consiglio nel 2010. La difesa aveva anche chiesto un rinvio della sentenza d’appello per attendere la decisione della Consulta, ma questa richiesta era stata respinta. Se la Suprema Corte accogliesse questo ricorso, verrebbero annullati tutti gli atti del processo posteriori a quell’udienza del 2010. In tal caso i reati contestati andrebbero in prescrizione. L’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, ha commentato a caldo: “Una pessima sentenza. La forza della prevenzione è andata al di là della forza dei fatti. Avevamo la consapevolezza che sarebbe andata così. Ne eravamo certissimi. Non sono stati ascoltati molti dei testimoni che avevamo presentato, e soprattutto la Corte d’appello non ha voluto attendere la Corte costituzionale. Confidiamo nella Corte di Cassazione e nella Corte costituzionale”. Al popolo italiano, invece, alle prese con ben altre questioni che vanno dal lavoro alla casa, dall’istruzione alla sanità, non resta che confidare nella divina provvidenza!

E Beppe Grillo commenta “senza peli sulla lingua” la condanna del Cavaliere intitolandogli il post “AL TAPPONE”: “In un qualsiasi Paese democratico un personaggio come Berlusconi sarebbe in carcere o allontanato da ogni carica pubblica, da noi è l’ago della bilancia del Governo, punto di riferimento di Napolitano nel suo doppio settennato, protetto dall’opposizione del pdmenoelle formata a sua immagine e somiglianza, tutelato dai servi che ha nominato in Parlamento, difeso dalle menzogne delle televisioni e dei giornali. La condanna confermata in appello a quattro anni per frode fiscale per i diritti tv per le reti Mediaset, corredata da cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e tre anni dagli uffici direttivi avrebbe incenerito qualunque politico inglese, tedesco o statunitense. Da noi questo tizio passa da statista. Fa dichiarazioni. Si propone come Padre della Patria. E’ il tempo della Conciliazione di Capitan Findus. Delle Larghe Intese alla luce del sole tra vecchi compari che si frequentano da vent’anni. Berlusconi è il garante dell’osceno connubio tra illegalità e democrazia. Un parassita che se estratto dallo stomaco della nazione, come Alien, la farebbe morire. Questo è ciò che pensano coloro che lo mantengono in vita adoperandosi con cure amorose e con nomine ad hoc come Palma alla Commissione Giustizia concordata con il pdmenoelle. In una vecchia battuta da avanspettacolo l’attore sul palco, infastidito dai fischi, diceva “Non ce l’ho con te che disturbi, ma con il tuo vicino che non ti prende a schiaffi“. Io non ce l’ho in particolare con Berlusconi, ma con chi lo ha reso e lo rende possibile, con chi gli garantisce l’impunità morale, la legittimazione politica, l’uso privatistico delle frequenze televisive, con chi non chiede seduta stante le sue dimissioni dal Parlamento e dichiara come D’Alema “Non commento vicende giudiziarie“. Il MoVimento 5 Stelle chiederà la sua ineleggibilità in Parlamento per l’applicazione della legge del 1957 per cui i titolari di una concessione pubblica e i rappresentanti legali di una società che fa affari con lo Stato non possono essere eletti e per la condanna di ieri in merito all’interdizione a pubblici uffici. Vedremo chi voterà l’ineleggibilità. Mi mangio un cappello se sarà votata dal pdmenoelle. Boccia il marito pdmenoellino di sua moglie pdellina, entrambi accasati in Parlamento, ha dichiarato che l’ineleggibilità di Berlusconi “non è una priorità per il paese ma un modo per continuare a fare propaganda”. Nel frattempo corre voce che Berlusconi potrebbe essere eletto senatore a vita. La soluzione di ogni suo problema. Un cerino in un pagliaio.”.

LA REPLICA. di Raffaele Fitto. La tempistica degli ultimi provvedimenti giudiziari a raffica contro il Presidente Berlusconi non lascia dubbi alle interpretazioni. Certa Magistratura continua chiaramente ad alzare sempre più il tiro, evidentemente nella speranza che ciò possa sovvertire l’esito elettorale eliminando l’avversario per via giudiziaria. 

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