Beppe Grillo dal “vaffa” alla politica.

di Marco Dell’Omo. Trent’anni fa Beppe Grillo era un giovane comico scoperto da Pippo Baudo che, nella trasmissione “Te la do io l’America“, faceva ridere gli italiani mettendo alla berlina l’american way of life. Poi vennero le battute sui socialisti dette in diretta e senza filtri davanti alle telecamere di Fantastico e di Sanremo (tipo… “Martelli dice a Craxi: I cinesi sono un miliardo e sono tutti socialisti. Ma allora a chi rubano?”) che gli costarono l’allontanamento “ad perpetuum” dalla tv di Stato. Nessuno, all’epoca, poteva prevedere che un uomo di spettacolo come il comico genovese, per quanto arrabbiato e anti-sistema fosse, si sarebbe trasformato in un paladino del pensiero ecologico, quindi in un profeta del web e infine nel leader politico che oggi fa tremare i partiti tradizionali. E’ stato un processo lungo una ventina di anni, gran parte dei quali passati da Grillo a riempire i teatri con un genere nuovo del quale lui ha il copywright: quello dello show-comizio, dove il pubblico pagante accorre per assistere ai suoi monologhi a metà tra satira e denuncia. Ma la svolta arriva con internet. Il pubblico che riempie le platee dei teatri si moltiplica sul web in modo esponenziale quando Grillo, nel 2005, decide di aprire un blog che diventa rapidamente uno dei più seguiti in Italia. Nascono i “meet up“, sorta di gruppi informali che, come i primi cristiani nelle catacombe, si incontrano e discutono il vangelo del loro leader. I grillini non si fanno scalfire dalle critiche di chi ricorda che Grillo ha usufruito del condono fiscale voluto da Berlusconi (per 500 euro), o che ha un reddito annuo di vari milioni di euro (guadagnati con i suoi spettacoli di denuncia) o ancora che nonostante le sue posizioni ambientaliste ha posseduto una Ferrari e un motoscafo (ma ora ha una macchina ibrida). Grillo va avanti, puntando tutto sul suo sito internet, dal quale lancia proclami contro i partiti e la politica, prendendo di mira Berlusconi (lo “psiconano”) ma anche il Pd ( “il pd meno elle”) e più recentemente Mario Monti (“Rigor Montis”). La popolarità raggiunta sul web lo ha presto convinto a spostare la sua azione dai teatri alle piazze. Il “vaffa day”, tenutosi in varie città italiane l’8 settembre del 2007, segna l’apertura del fronte politico dei grillini. Quel giorno i sostenitori del blogger uscirono dallo spazio virtuale della rete per lanciare in contemporanea in varie città alcune richieste “anti-casta”: fuori dal Parlamento i condannati in primo grado, divieto di essere deputati per più di dieci anni. Regole severe che impediranno a Grillo di candidarsi, in quanto il comico-leader ha sulle spalle una condanna per omicidio colposo per la morte in un incidente automobilistico di una coppia di amici e del loro bambino che viaggiavano con lui. Dal “vaffa” alla politica il passo è stato più breve di quanto si pensasse. E’ nel 2009 che le liste civiche promosse da Grillo si incontrano per la prima volta. E nasce il nome: MoVimento 5 Stelle : la V maiuscola richiama il vaffa di due anni prima. Come dire, non pensiate di poterci addomesticare. La prova generale è stata nelle elezioni amministrative del 2011, dove i grillini sbarcano nel consiglio comunale di Bologna. Da oggi Beppe Grillo, che nelle ultime settimane ha fatto una campagna elettorale in stile leghista con comizi serali nei paesini del nord a parlare contro le tasse e Equitalia, sfida chiunque a dire che la sua è “antipolitica”

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *