Bankitalia: più disuguaglianza nella distribuzione dei redditi!

La politica italiana è in fase di stallo dopo il voto delle politiche. E’ tutto bloccato. Chi ha vinto, M5S e Lega, non ha i numeri per governare, né vuole alleanze fra vincitori, e chi ha perso vuole restare all’opposizione senza entrare a far parte di nessun esecutivo. Intanto gli italiani, che più di aver votato, non possono far altro che stare a guardare, segano il passo sull’orlo del baratro.
L’allarme viene dall’indagine di Bankitalia, secondo la quale nel nostro Paese quasi una persona su quattro (23%) è a rischio povertà: una quota così elevata non si era mai raggiunta dalla fine degli anni ’80. Sempre secondo l’indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie: “La quota di ricchezza netta detenuta dal 30 per cento più povero delle famiglie, in media pari a circa 6.500 euro, è l’1 per cento; tre quarti di queste famiglie sono anche a rischio di povertà. Il 30 per cento più ricco delle famiglie, di cui solo poco più di un decimo è a rischio di povertà, detiene invece circa il 75 per cento del patrimonio netto complessivamente rilevato, con una ricchezza netta media pari a 510.000 euro. Oltre il 40 per cento di questa quota è detenuta dal 5 per cento più ricco, che ha un patrimonio netto in media pari a 1,3 milioni di euro”. Insomma, aggiunge Via Nazionale, aumenta la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi, tornata “ad un livello simile a quello segnato nella seconda metà degli anni ’90 del secolo scorso”. Da quale pulpito e soprattutto da quali ‘stipendi d’oro’ parte la predica! Se ogni lavoratore italiano guadagnasse appena un terzo di un impiegato di Bankitalia, ma anche di un dipendente di Camera, Senato, Quirinale, ecc,ecc, certe disuguaglianze non avrebbe motivo di esistere e la povertà sarebbe un fenomeno molto più marginale di quello attuale. Invece, in questo strano Paese, c’è chi scoppia di denaro, senza particolari meriti e senza arrecare particolari vantaggi alla collettività, e chi fa la fame!

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