Atac, no dei dipendenti al piano anti-evasori: “Non facciamo i controllori”!

Vi ricordate della proposta Capitolina della giunta Raggi che prevedeva l’impiego di circa 1400 dipendenti Atac “dalle scrivanie a bus e metro” schierati sui mezzi pubblici con la funzione di “controllori” per stanare i portoghesi nella lotta all’evasione?
“Grazie ad un accordo firmato con i sindacati, da oggi 1.400 dipendenti, tra quadri e amministrativi, potranno essere impegnati un giorno a settimana in attività di lotta all’evasione”, questo l’annuncio dell’assessore alla Mobilità, Linda Meleo, sulla sua pagina Facebook circa l’accordo sindacale siglato in Atac. Ecco, adesso pare che di quell’accordo non se ne faccia più niente! Era troppo bello per essere vero! Una volta che la ‘politica’ aveva calato l’asso di una buona proposta, questa viene osteggiata dai diretti interessati, all’insegna del fatto che tutti predicano bene, ma che poi quando si tratta di mettere in pratica certi provvedimenti ci si tira indietro, non si vuole rinunciare neppure ad una briciola del proprio status quo, e chi quella proposta l’ha fatta si ritrova solo, con la scopa in mano, il disco che non suona più e come accadeva nelle feste del liceo, deve pure fare penitenza! L’operazione anti-evasori orchestrata un mese fa dalla giunta M5S per rafforzare la lotta ai portoghesi sui mezzi pubblici vacilla e deve fare i conti con la ritrosia di centinaia di dipendenti dell’Atac. Il rischio è che la “buona idea” degli “impiegati-controllori” si trasformi in un flop. Perché gli impiegati, di fare i controllori, non hanno nessuna voglia. E pur di evitare i faticosi turni lontano dalle scrivanie, hanno iniziato la corsa ai certificati e la disdetta in massa dell’iscrizione ai sindacati che hanno firmato quell’accordo! Ma se in questo Paese non ci si rimbocca le maniche per ‘cambiare verso’, tutti insieme, senza aspettare la manna che piove dal cielo, se nessuno di noi si mette in discussione per il ‘cambiamento’ rinunciando a qualcosina di suo in favore della collettività, allora è la fine! Continuare a lamentarsi scaricando tutte le responsabilità sulla politica è un alibi che non funziona più, per nessuno, nè per i politici, nè per noi cittadini! Ormai il cane a furia di mordersi la coda se l’è mangiata e finirà presto con l’autofagocitarsi.

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