Approvata la riforma Costituzionale. Adesso tocca a noi…

La Costituzione Italiana è stata stravolta a colpi di fiducia e senza dibattito parlamentare dai figli RIcostituenti – di padri più o meno indagati – mai eletti dai cittadini! In poche parole il “fattaccio”, o la “porcheria” come l’ha chiama ieri sera Marco Travaglio in diretta tv su La7, accentra i poteri nelle mani di pochi senza introdurre i giusti contrappesi, indispensabili per ogni democrazia degna di questo nome. Comunque, ad ottobre la riforma sarà sottoposta a referendum popolare: starà a noi cittadini confermarla o abrogarla!
 I presenti alla votazione erano 370, i favorevoli sono stati 361, i contrari 7 e gli astenuti 2. I principali gruppi di opposizione hanno abbandonato l’Aula: Forza Italia, Sinistra Italiana, 5Stelle e Lega Nord. Per l’ok era sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti, quindi 316 voti. “Non vogliamo sporcarci le mani con questo obbrobrio, quindi lo lasciamo votare solo a voi” ha detto Danilo Toninelli M5S alla fine della sua dichiarazione di voto. Eccoli, comunque, i pilastri della riforma Costituzionale appena approvata: CAMERA. Sarà l’unica a votare la fiducia. I deputati restano 630 e verranno eletti a suffragio universale, come oggi. SENATO. Continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ma sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e 74 consiglieri-senatori), più 5 nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni. Avrà competenza legislativa piena solo su riforme e leggi costituzionali. Per quanto riguarda le leggi ordinarie, potrà chiedere alla Camera di modificarle, ma Montecitorio non sara’ tenuta a dar seguito alla richiesta. Se il Senato chiede alla Camera di modificare una legge che riguarda il rapporto tra Stato e Regioni, l’ assemblea di Montecitorio può respingere la richiesta solo a maggioranza assoluta. LEGITTIMAZIONE POPOLARE. Saranno i cittadini, al momento di eleggere i Consigli Regionali a indicare quali consiglieri saranno anche senatori. I Consigli, una volta insediati, saranno tenuti a ratificare la scelta. SENATORI-CONSIGLIERI. I 95 senatori saranno ripartiti tra le Regioni in base al loro peso demografico. I Consigli Regionali eleggeranno con metodo proporzionale i senatori tra i propri componenti; uno per ciascuna Regione dovrà essere un sindaco.IMMUNITA’. I nuovi senatori godranno delle stesse tutele dei deputati. Non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazione senza l’autorizzazione del Senato. FEDERALISMO. Sono riportate in capo allo Stato alcune competenze come energia, infrastrutture strategiche e sistema nazionale di protezione civile. Inoltre, su proposta del governo, la Camera potrà approvare leggi anche nei campi di competenza delle Regioni, “quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale”. VOTO IN DATA CERTA. I Regolamenti parlamentari dovranno indicare un tempo certo per il voto dei ddl del governo; vengono introdotti limiti al governo sui contenuti dei decreti legge. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Lo eleggeranno i 630 deputati e i 100 senatori. Per i primi tre scrutini occorrono i due terzi dei componenti, poi dal quarto si scende ai tre quinti; dal settimo scrutinio sara’ sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti (oggi il quorum è più basso, maggioranza assoluta degli aventi diritto dalla quarta votazione in poi). CORTE COSTITUZIONALE. Dei 15 giudici Costituzionali, 3 saranno eletti dalla Camera e 2 dal Senato. REFERENDUM. Introdotto un quorum minore per i referendum sui quali sono state raccolte 800.000 firme anzichè 500.000: per renderlo valido basterà la metà degli elettori delle ultime elezioni politiche, anzichè la metà degli iscritti alle liste elettorali. REFERENDUM PROPOSITIVI. Vengono introdotti con la riforma; una legge ordinaria ne stabilirà le modalità di attuazione. DDL DI INIZIATIVA POPOLARE. Salgono da 50.000 a 150.000 le firme necessarie per presentare un ddl di iniziativa popolare. Però i regolamenti della Camera dovranno indicare tempi precisi di esame, clausola che oggi non esiste. LEGGE ELETTORALE. Introdotto il ricorso preventivo sulle leggi elettorali alla Corte Costituzionale su richiesta di un quarto dei componenti della Camera. Tra le norme transitorie c’è anche la possibilità di ricorso preventivo già in questa legislatura. Anche l’Italicum potrebbe finire dunque all’esame della Corte. PROVINCE. Vengono cancellate dalla Costituzione, atto necessario per abrogarle definitivamente. CNEL. Abrogato il Consiglio Nazionale Economia e Lavoro, organo costituzionale secondo la Carta del 1948.

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