Andiamo a comandare…

L’Italia ha tanti problemi, ma uno su tutti è il più grave, la madre di tutte le nostre disgrazie, che poi genera quell’effetto domino per cui anche i più ottimisti sono costretti a dire che ‘in questo Paese non funziona niente’. Il problema dell’Italia è la sua classe dirigente. Per comandare, per dirigere, per governare un’azienda, un ufficio, una squadra di operai o addirittura un’intera Nazione occorre aver prima ‘lavorato’ in quell’ambito, in quel settore dove si ha l’incarico di “dirigere” e di “comandare”. Per “comandare” bisogna “sapere e saper fare”. Invece, purtroppo per tutti noi, molto spesso assistiamo ai disastri di una classe dirigente impreparata, arrogante e superba, che non ha mai lavorato e che schiaccia i propri dipendenti e collaboratori affossando le migliori energie del Paese. Una classe dirigente che ruota senza sosta per fare ‘carriera’, saltando da una poltrona all’altra, senza avere né il tempo né l’umiltà di imparare e di conoscere prima di comandare. Eccolo allora ‘il dirigente’ che si presenta con tutta la sua prosopopea, guardandoti dall’alto verso il basso, con quell’aria da ‘io sono io, e tu non sei nessuno’, che non ha mai lavorato in quel posto dove tu, invece, ci stai da trent’anni e ne conosci vita, morte e miracoli. ‘Lui’ si presenta con i suoi progetti, le sue idee, le sue teorie funzionali soltanto nella sua testa e alla sua poltrona, senza neppure ascoltare l’esperienza e le conoscenze dei suoi più diretti collaboratori. E a te tocca leggere, scrivere, studiare e disperarti e perdere un sacco di tempo e di energie per spiegargli che quella cosa che lui pretende non ha senso, non è fattibile, non è praticabile, insomma, che non si può fare… ‘Lui’ non sa niente di come funziona, di come si fa… ma ti impone di fare come dice ‘Lui’ e poi se non funziona, pazienza, tanto ‘Lui’ a giorni verrà promosso ad altro incarico e tu, invece, resti sempre lì alle prese con i suoi disastri e quelli che ha in mente di fare… l’altro capo che verrà a sostituirlo!

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