Allarmi, Allarmi… non sono più fascisti!

Chiamateli poteri forti, chiamatelo mainstream, chiamatelo establishment, chiamatela Troika o come diavolo vi pare, ma una cosa è certo che la macchina per fermare l’avanzata del centrodestra si è messa già in moto.

Ma questa volta il centrodestra non deve temere più di tanto il fantasma del ‘fascismo’ agitato in ogni dove dalla Sinistra per demonizzare l’avversario, anche se non più con la stessa convinzione di qualche anno fa.

Giorgia Meloni non faccia questo errore - Giuseppe De LorenzoLo stesso Enrico Letta, quando dice che la Meloni “sta cercando di riposizionarsi, di cambiare immagine e di incipriarsi ma mi sembra un po’ complicato” vista l’amicizia con Orban in Ungheria e Vox in Spagna”, sa che questo argomento non fa più leva sul corpo elettorale alle prese con la crisi economica, il caro bollette, la busta paga troppo leggera, la pensione troppo lontana, la sanità, la scuola, la giustizia, la sicurezza, il trasporto pubblico e le infrastrutture che restituiscono servizi inadeguati alla tassazione imposta!

E comunque, Giorgia Meloni è stata chiara sul ‘Ventennio’: “La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia da decenni ormai, condannando senza ambiguità la soppressione della democrazia e le vergognose leggi contro gli ebrei”.

Insomma, il centrodestra deve attrezzarsi non più di tanto contro la macchina del fango, che la vuole far apparire come ‘amica’ di Orban e di Putin e ancora ‘nostalgica’ di Benito Mussolini, ma piuttosto deve lavorare per sconfiggere nelle urne gli avversari con un secco 51 per cento dei consensi elettorali.

Il 48, il 49,9 per cento non saranno sufficienti al centrodestra per andare a Palazzo Chigi!

A Sinistra, infatti, marciano separati per colpire uniti!

E statene pur certi che il giono dopo lo scrutino elettorale, qualora il centrodestra non sarà riuscito ad ottenere la maggioranza assoluta dei voti, a Sinistra, i vari Letta, Calenda, Renzi, Conte e compagnia cantando – che se ne stanno dicendo di peste e corna – si metteranno di nuovo tutti quanti insieme, pur di sbarrare la stada al centrodestra e restare con le terga incollate alle poltrone, con la benedizione di tutto l’establishment!

You may also like...

3 Responses

  1. Eric ha detto:

    “Poi arriva la vera e propria profezia: “Tra le pieghe c’è anche il caos finanziario prossimo venturo”, dovuto al fatto che in questi anni si è “stampata moneta dal nulla, una quantità infinita di moneta. Ai miei tempi i conti erano in bilioni, ora sono in un trilioni. L’impressione è che l’inflazione prodotta in questo modo, che c’era ben prima della guerra, sia causa di enormi problemi per le persone”. (Giulio Tremonti – Libero del 11.8.22)

  2. Remond ha detto:

    Ci sono indiscrezioni che vorrebbero la Meloni intenzionata ad offrire a Bassetti la poltrona di ministro della Salute. È grottesco e al tempo stesso suicida questa operazione della Meloni di prostarsi completamente ai piedi del cartello farmaceutico e di quel potere mondialista che ha tenuto per decenni in ostaggio l’Italia. La Meloni si sta inginocchiando davanti ad un totem caduto. La Meloni bacia la pantofola di poteri che volevano trascinare l’umanità verso la schiavitù globale, e oggi si ritrovano dalla parte di chi ha visto andare in frantumi il proprio disegno. La Meloni vuole fare voto di obbedienza assoluta ad un mondo che già non esiste più. Il treno della storia ha già preso un’altra direzione ma la Meloni ancora non se n’è accorta.

  3. Tiziano ha detto:

    Si potrebbe definire la fuga dei governatori regionali. Quando qualche politicante dell’universo di centrodestra e centrosinistra si sedeva sulla poltrona di una regione italiana era praticamente impossibile schiodarcelo. Le regioni sono una vera e propria mangiatoia. Sono una cornucopia di appalti per gli amici degli amici e sono un fiume di tangenti a gettito continuo che sbocca verso coloro che siedono in quei palazzi. Le regioni sono una fonte di sprechi inesauribile ma nessuno ne parla perché la torta è troppo grossa per potervi rinunciare. Ed è questo che deve indurre ad una riflessione. Perché tutto d’un tratto governatori quali Zingaretti, Musumeci e Emiliano vogliono rinunciare ai loro prestigiosi e remunerativi incarichi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *