Alfano chiama Casini alla guida dei moderati.

Si va lentamente delineando il quadro politico del Belpaese che, a parte l’outsider dei grillini e il default dei leghisti, non sembra offrire nulla di nuovo. Insomma, la solita minestra riscaldata! E dopo le liti, con le elezioni alle porte, è ormai tempo di “inciuci”. Solo ad urne chiuse, alla conta dei voti, si passerà alla fase due: la spartizione delle “poltrone”. Quindi, almeno per il momento, il clima sembra essersi rasserenato, i veleni si sono persi nei corridoi del “palazzo” e nelle “segrete stanze” si stringono patti ed alleanze. I nemici di ieri diventano i compari di oggi, salvo ripensamenti del domani! Oggi la priorità assoluta è riunirsi sotto un unico ‘cartello elettorale’ per vincere le elezioni, poi si vedrà! Le primarie del centrosinistra – con Matteo Renzi pronto ad allinearsi, comunque vada – hanno ricompattato, si fa per dire, quella che dovrebbe essere la proposta elettorale di questa parte. Se poi saprà tramutarsi in stabilità di governo è tutto da dimostrare, considerando i precedenti. Per cui il centrosinistra dovrebbe presentarsi alla primavera del 2013 con una coalizione che, alla fin fine, dovrebbe essere formata da Pd, Sel e Idv, dal momento che Di Pietro e Grillo sembrano non saper cuocere nello stesso brodo del “rinnovamento”. Dall’altra parte, nel centrodestra, al grido di “Salviamo l’Italia dalla sinistra e dai comunisti”, Silvio Berlusconi sarebbe disposto a fare il fatidico “passo indietro”, pronto a “non ricandidarsi” per il bene del Paese e per non passare alla storia come colui che ha consegnato l’Italia alla sinistra. E proprio nel giorno in cui Nichi Vendola annuncia il suo “stop” all’alleanza con l’Udc, Angelino Alfano, nel pieno della tempesta interna al Pdl, prova a giocare la carta del “passo indietro” del cavaliere per favorire una ricomposizione del fronte dei moderati. Una sorta di ultima chiamata indirizzata tanto a Pier Ferdinando Casini quanto a Luca Cordero di Montezemolo per sottrarre a questi ultimi alibi o diritti di veto. Così Angelino Alfano stende il tappetto rosso a Pierferdy, pronto a consegnare al leader dell’Udc le chiavi della casa delle libertà: “Se, come è nelle cose, Berlusconi non candiderà se stesso, allora caro Pier tu hai il diritto e il dovere di impegnarti per ricomporre l’area moderata. Questa è la sfida. Bisogna profondere ogni sforzo per unire una grande area moderata e alternativa alla sinistra. Se ne avremo le forze, la sinistra non andrà al governo e avremo uno Stato più leggero e con meno tasse. Con la sinistra al governo avremo uno Stato più pesante e più tasse”. Ma Casini non si fida, è prudente: “Mi auguro che i fatti dimostrino che quel che ha detto Alfano sia vero. Gli italiani sono abituati alle giravolte di Berlusconi, per questo servono cautela e parsimonia nel giudizio. Accettare le sfide è doveroso ma non cedere agli inganni lo è altrettanto”.

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