AirPod: l’auto del futuro che va ad aria compressa!

Arriva in Italia la prima auto ecologica ad impatto zero alimentata ad aria compressa: si chiama AirPod e sarà prodotta e distribuita a Bolotana, un piccolo centro della provincia di Nuoro, in Sardegna. Ideata dall’ingegnere francese Guy Nègre, titolare di Mdi (Motor Development International) in collaborazione con un gruppo di imprenditori sardi che hanno creduto e scommesso su questa innovativa tecnologia. Quest’anno AirPod passa da prototipo a veicolo di serie,
commerciabile nella Comunità europea con la versione 2.0. Le novità salienti riguardano il design esterno, moderno e accattivante, una dotazione di interni paragonabile a un’auto di fascia medio-alta e la nuova soluzione two-seater (due posti a sedere) per venire incontro alla normativa europea, che vieta dal primo gennaio 2016 l’omologazione di vetture con posti a sedere contrari al senso di marcia. Il primo modello, infatti, prevedeva tre posti a sedere: quello del conducente, davanti, e due posteriori ma rivolti verso la coda. L’AirPod sarà prodotta e commercializzata nel 2015 in due versioni: una con motore 7 KW (guida con patente B) 80 km/h con autonomia di circa 120 km (circuito urbano); l’altra con motore 4 KW (guida con patente A) 45 km/h e stessa autonomia, entrambe un bagagliaio da 500 litri. Si guida con un joystick ma può essere anche richiesto il volante. L’auto entrerà sul mercato con un modello base dal costo di 7.500 euro e sarà destinata al trasporto passeggeri. La vettura ecologica avrà costi di alimentazione e manutenzione contenuti: un pieno da 4 euro permette di percorrere 100 km alla velocità massima di 80 km/h. Il rifornimento di aria compressa può avvenire tramite stazioni abilitate (2,5 minuti per un pieno) o presa di corrente domestica da almeno 10kw (3,5 ore per un pieno). La vettura pesa complessivamente 280 kg ed è realizzata in materiale composito di fibra di vetro e resina poliestere. La combinazione oltre ad avere un basso impatto ambientale, in caso d’incidente ha una capacità di assorbimento dell’urto da due a quattro volte superiore alla carrozzeria di un veicolo tradizionale. Mdi continua la ricerca di nuove soluzioni a basso impatto ambientale. Attualmente sono in corso test su materiali come sisal e lino, in alternativa alla fibra di vetro.
Insomma, si prevedono tempi duri per i magnati del petrolio e non solo a causa delle nuove tecnologie supportate da fonti energetiche alternative all’oro nero, ma anche per il fatto che le riserve mondiali di petrolio, comprendenti anche Gpl e “condensati”, non sono eterne e si starebbero lentamente esaurendo. Infatti, secondo un recentissimo studio, i cui dati sono stati diffusi nel corso della 63ª edizione della Statistical Review of World Energy realizzata dalla British Petroleum, si evidenzia un costante aumento dei consumi globali e gli attuali giacimenti sarebbero sufficienti a garantire l’attuale tasso di consumo fino al 2067. Quindi l’umanità potrà contare su riserve accertate alla fine dello scorso anno pari a 1.687,9 miliardi di barili, sufficienti a rispondere alla domanda globale per 53,3 anni.

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