Ai deficienti che insistono nell’uscire di casa. di Yvan Rettore

di Yvan Rettore. Ai deficienti che insistono nell’uscire nonostante i divieti, mettendo a repentaglio non solo la loro vita, ma soprattutto quella di tutti noi, vorrei dire loro soltanto questo:

Se vi fosse stato un virus che ci avesse attaccato unicamente stando a casa, a quest’ora saremmo tutti costretti a stare ammassati in campi o alloggi di fortuna, senza nessuna comodità né protezione.
Non riuscite ad immaginarlo nella vostra mente conformista e omologata al vostro smartphone, vero?
Allora fatevi un giro in rete non per ascoltare le stronzate degli “influencer” o per leggere le patetiche esternazioni dei soliti megalomani di professione.
E sul vostro motore di ricerca scrivete parole come “profughi”, “diseredati” o “barboni”.
Vi appariranno migliaia di articoli, siti, immagini, video e documentazioni in tutte le lingue che descrivono ciò che vivono quei milioni di di esseri umani che da anni (non da qualche settimana o da qualche mese!) sul nostro pianeta vivono senza un tetto.
A differenza vostra una casa se la possono soltanto sognare e non hanno nemmeno cento metri per fare jogging o un bar degno di questo nome dove esibirsi durante l’happy hour.
Anzi diversi di loro non sanno manco cosa significa il termine “casa”, perché una casa non l’hanno mai avuta.
E voi vi state a lamentare come bambini viziati per un piccolo sacrificio mettendo in pericolo il resto della nazione?!
Se fossi Presidente del Consiglio e vi fossero una o più isole deserte abbastanza grandi da contenervi integralmente, vi ci spedirei tutti a calci nel sedere facendovi vivere in tenda e con i pasti razionati.
Così avreste tutto il tempo di stare all’aria aperta e a non mettere in pericolo tutti noi con la vostra stupidità permanente!

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