Addio a Sepulveda: intenso il suo rapporto con l’Italia. di Attilio Runello

di Attilio Runello. Ci ha lasciato Luis Sepulveda, scrittore cileno molto conosciuto e apprezzato in Italia dal 1993, quando era stato scoperto dall’editore Guanda di Parma, che aveva affidato la traduzione dei suoi libri alla brava Ilide Carmignati.
È morto in Spagna, dove viveva. A fine febbraio aveva contratto il coronavirus e non è riuscito a superare il contagio. Aveva settanta anni.
Aveva vissuto la sua vita pericolosamente, per il suo impegno politico e per quello ambientalista. Aveva sostenuto Allende in Cile ed era finito nelle carceri di Pinochet. Grazie ad Amnesty International aveva ottenuto la libertà – o meglio l’esilio – e asilo politico in Svezia. Alla Svezia aveva preferito l’impegno in America Latina, che lo aveva portato ad appoggiare la rivoluzione in Nicaragua.
Sostenuto da Greenpeace si imbarca sulle sue navi e poi trascorre sette mesi con gli indios in Amazzonia.
Da questa esperienza nasce il romanzo “Il vecchio che leggeva i romanzi d’amore” che gli conferisce notorietà internazionale. Nel 2002 ne viene tratto anche un film. Ha tutte le caratteristiche per diventare il beniamino di tanti lettori europei, e italiani in particolare.
Luis Sepulveda – Storia di una gabbianella e del gatto che le ...A questo bisogna aggiungere le sue favole, che lo rendono amato da tutti: “La storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, da cui il regista italiano Enzo D’Alo’ ne ha tratto un film d’animazione, “Storia di un topo che diventò amico di un gatto”, “Storia di una balena bianca raccontata da se stessa”,  Storia di un cane che insegna a un bambino la fedeltà”.
Ha partecipato come ospite al Salone del libro di Torino, anche lo scorso anno.
La Storia di una gabbianella ha venduto 5,5 milioni di copie nel mondo, di cui due milioni in Italia.
In frasi.net si trovano dei suoi aforismi. Uno di questi è: “La lotta contro i nemici dell’umanità si combatte in tutto il mondo, non richiede né eroi né messia, e inizia dalla difesa del più fondamentale dei diritti: il Diritto alla Vita”.

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