Acqua nel gasolio e quadranti taroccati: occhio alla pompa!

C’era un tempo in cui l’oste allungava il vino con l’acqua per alzare qualche soldo in più alle spalle dell’ignaro cliente. Ma quelli erano i tempi in cui Berta filava e Nannì cantava fontane che danno vino. Oggi la truffa si è fatta molto più pesante. E ammesso e non concesso che a Marino ci siano mai state fontane che davano vino, oggi una cosa è certa: pompe di benzina che erogano acqua! Come se i carburanti non fossero già cari di loro, basti pensare che il costo di gasolio e benzina alla pompa è nel Belpaese il più caro d’Europa, c’è chi pensa bene di allungare il diesel con l’acqua o di taroccare il contatore del distributore. La truffa che passa attraverso la pompa di benzina ha portato la guardia di Finanza a scoprire 174 irregolarità, 11 gestori denunciati e 68 che si sono visti recapitare una sanzione amministrativa. In tutto sono 1216 i distributori controllati dalle fiamme gialle lungo le strade della Penisola. Praticamente nel Belpaese un distributore di carburante su dieci fa la “cresta” sull’erogazione! Gestori, poco onesti, erano usi aggiungere acqua nel distributore di gasolio oppure taroccare il contatore della quantità di liquido erogato, inferiore spesso dell’8-10 per cento rispetto a quanto evidenziato sul quadrante. Le denunce sono scattate automaticamente. Undici gestori sono stati denunciati alle Procure per frode in commercio o uso di strumenti di misura alterati e 59 colonnine erogatrici sono state sequestrate. I gestori sanzionati amministrativamente sono stati 68, tra cui 61 per violazione della disciplina sui prezzi esposti, non corrispondenti a quanto indicato dalle colonnine dopo il rifornimento, e 7 per rimozione dei sigilli che assicurano il corretto e regolare funzionamento degli impianti. E c’è chi addirittura esagera e addirittura spaccia acqua per benzina tanto che la macchina si arresta dopo un pieno e addirittura sfascia il motore. Il caso più eclatante in provincia di Napoli, dove alcuni automobilisti sono finiti ”in panne” poco dopo aver fatto il pieno. I finanzieri di Casalnuovo (Napoli) hanno proceduto al prelievo di campioni nei distributori della zona, individuando il responsabile. Le analisi chimiche, immediatamente eseguite in un laboratorio specializzato, hanno confermato la presenza del 15% di acqua. Il gestore è stato denunciato e l’impianto, con 12 colonnine e 2 cisterne contenenti oltre 20.000 litri di gasolio ”annacquato”, è stato sequestrato. Sempre in provincia di Napoli, è stato scoperto un altro impianto con le schede elettroniche dei conta litri alterate. In questo modo oltre 1.200.000 litri sono stati venduti ”in nero” e le relative imposte trattenute dal gestore. Ma, tutto il mondo è paese, e ciò no accade solo nel napoletano, ma un pò in tutta Italia! In due impianti di Palermo, i finanzieri hanno scoperto la manomissione dei sigilli di taratura apposti dall’Ufficio Metrico e l’alterazione dei misuratori, con l’erogazione di carburante inferiore dell’8% rispetto a quanto visualizzato sui display. A Reggio Emilia, la benzina effettivamente erogata da un distributore è risultata inferiore del 10% rispetto a quanto indicato. Il gestore è stato denunciato e la colonnina sequestrata insieme al carburante. Ma le frodi perpetrate possono essere anche piu’ fantasiose: nello scorso giugno i finanzieri di Pescara avevano smascherato due gestori, uno dei quali distraeva gli automobilisti proponendo la verifica dei livelli o il cambio dei tergicristalli mentre l’altro azzerava il display, modificando il prezzo visualizzato attraverso i tasti che consentono di impostare l’erogazione di quantitativi predefiniti. Un sistema che consente fra l’altro ai gestori di creare ”riserve occulte” di carburante, venduto separatamente ”in nero”, evadendo anche il fisco.

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