Accogliopoli. Il governo requisisce le case e i cittadini alzano le barricate!

di Grazia Nonis. Cari Signori, requisite le camere di un ostello, unico punto di ritrovo in un paese di seicento anime, per far fronte ad un’accoglienza migranti che non siete in grado di gestire. Vi riempite la pancia e la bocca con lo slogan del “vi aspettiamo a braccia aperte” e poi, da veri incapaci ed incompetenti, smistate bambini, donne e uomini come fossero sacchi di patate, così, alla rinfusa.
Con arroganza, in maniera subdola e con la regola del ‘chissenefrega’, vi imponete e vi appropriate di luoghi privati poiché trattasi di “requisizione eccezionale – straordinaria”. Ma basta guardarsi in giro per vedere i risultati della vostra inefficiente “accogliopoli”. Non paghi, vi permettete d’insultare gli italiani che si ribellano alla vostra incapacità, al vostro passare il segno, alla vostra indifferente e presuntuosa arroganza, mentre vi rivolgete ai goresi e a quelli che la pensano come loro con frasi irrispettose e indegne: “Episodio che non fa onore al nostro Paese. Ma quel che è accaduto non è lo specchio dell’Italia”, “Gli italiani che rifiutano l’aiuto doveroso a donne e bambini sono ottusi, mi vergogno di averli come connazionali”, “Se non vogliono vivere nello stesso posto dove diamo accoglienza ai profughi che andassero a vivere in Ungheria. Noi staremo meglio senza di loro”.Razza di ipocriti che non siete altro! E’ sufficiente recarsi in una qualsiasi stazione centrale di un qualsiasi capoluogo di provincia per vedere donne, bambini e giovanotti sdraiati sulle panchine, per terra. Così come è sufficiente spalancare la finestra che dà su un parco, un parchetto o un cespuglio per assistere allo stesso spettacolo. Quei bambini e quelle donne non li avete notati, e sì che li avete scaricati da un autobus e senza nemmeno salutarli li avete abbandonati. Che vaghino, che si trovino da mangiare, che si accapiglino e si prendano a botte per un posto letto al dormitorio. No, non li volete vedere. E’ questa la vostra accoglienza?Gli abitanti di Gorino avrebbero accolto a braccia aperte le donne e i bambini che si son visti costretti a respingere, ma hanno avuto paura. Paura di voi, non di loro. Si son chiesti quanti ancora ne avreste mandati l’indomani; solo donne, poco probabile; una massa di baldi sconosciuti e indomabili giovanotti, quasi certezza; se avreste requisito altri edifici, idem. D’altra parte, la vostra incapacità è sotto gli occhi di tutti, e la gente, pur consapevole e d’accordo di dover aiutare i veri profughi, non è più disposta a fare altrettanto per chi profugo non è. Infatti, non solo non siete in grado di espellere i non aventi diritto, ma non vi passa neanche per la testa di buttar fuori a calci i delinquenti, anzi, li incarcerate e li scarcerate lasciandoci soli ed indifesi in balia di balordi di ogni specie. Non siamo vecchi zerbini in attesa dello scarpone che ci strusci il cranio o ci appiattisca il volere. Non potete requisire la proprietà di un cittadino, far arrivare chicchessia, di nascosto, di soppiatto, usando il metodo della presa per il sedere o del voglio posso e quindi comando. Da voi non ci faremo più requisire nemmeno un calzino. E se di noi provate vergogna, provate ad immaginare quanta noi ne proviamo per voialtri. Con la mente, col cuore, con le barricate.

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