A volte ritornano! La minestra riscaldata di Brunetta.

di Redazione. A volte ritornano… e così ai dipendenti pubblici capita quello che mai più avrebbero voluto: Renato Brunetta al Ministero della Pubblica Amministrazione! Insomma, quello delle faccine che ‘piangono’ e che ‘ridono’ per valutare i dipendenti pubblici. Quello che dei fancazzisti faceva di tutta l’erba un fascio. Quello che vorrebbe trasformare il lavoro pubblico in lavoro a cottimo. Quello che pensa che tutti i problemi del pubblico impiego non partano dalla ‘testa’, dai ‘vertici’, da chi ‘dirige’ e che mai nessun politico o tecnico che dir si voglia si è mai azzardato a sfiorare, ma che tutti i mali dello Stato siano da scaricare sulla ‘base’, sui ‘travet’, su chi esegue direttive spesso e mal volentieri fallaci, su chi insomma, alle prese con una macchina vecchia e obsoleta, appesantita da centinaia di migliaia di leggi e regi decreti, è chiamato – a fronte di uno stipendio da quattro soldi – a mandare avanti la baracca!

E cosi, manco è nato il “governo dei migliori”, che è già polemica aperta tra i dipendenti pubblici ed il loro ministro, al suo secondo mandato al dicastero della P.A., per quanto ha dichiarato nel giugno dello scorso anno al Corriera della Sera sostendeno che era ora di tornare tutti al lavoro in presenza, anche per i lavoratori della Pubblica amministrazione: “Riaprire tutto! I Comuni devono funzionare, i tribunali devono funzionare, come funzionano gli ospedali. Non vedo perché se un ospedale funziona, non possa funzionare una scuola, un Comune, un ufficio urbanistica, un tribunale. Smettiamola per favore, basta: si torni tutti a lavorare”.

E ancora: “Se funzionano la Polizia, i Vigili del fuoco, i Carabinieri, nel senso che vanno a lavorare e non ci sono i Carabinieri in smart working, loro sono nelle loro automobili, fanno le pattuglie. Io sono alla Camera, con tutti i miei collaboratori, a lavorare: votiamo in un’aula, distanziamento, sicurezza, sanificazione certamente, ma si è tornati a lavorare”.

Come se il lavoro da casa fosse vacanza o assenteismo. Come se lo smart working fosse stata una libera scelta dei singoli lavoratori e non un’imposizione governativa. Come se i dipendenti pubblici non avessero già pagato abbastanza il prezzo della pandemia rinunciando a straordinari, buoni pasto e accollandosi tutte le spese del lavoro da casa!

E poi c’è da far notare al neo ministro un piccolo dettaglio: Loro, La Casta, ‘lavora’ sanificata in ogni dove e autotrasportata ovunque con autista e scorta personale! I dipendenti pubblici, invece, debbono recarsi a lavoro pagando di propria tasca mascherine e gel sanificante, a bordo di bus e metropolitane che gìà prima della pandemia erano roba da terzo mondo, e che oggi con il coronavirus sono la principale causa di contagio!

Morale della favola, sempre addosso agli Statali. Il pubblico impiego, che aspetta ormai invano da decenni una vera riforma della Pubblica Amministrazione, ha incassato l’ennesima “dichiarazione di guerra”, e forse riproporre agli Statali la minestra riscaldata di Brunetta è stato il primo grande errore di Mister ex-Bce!

LA REPLICA: Il ministro Brunetta ha risposto al ‘Corriere della Sera’, che aveva per primo dato la notizia, spiegando che la frase in oggetto faceva riferimento a un suo intervento di giugno 2020. Ecco le sue parole:

“Leggo sul sito del Corriere della sera di una mia intervista pubblicata in data odierna, alle ore 19.13, Dal titolo ‘Basta smart working, i dipendenti pubblici tornino in ufficio’. Il contenuto pubblicato nella sedicente intervista si riferisce ad un mio intervento a Tgcom24 in data 22 giugno dello scorso anno, periodo nel quale sembrava che la pandemia fosse in via di superamento, con il ritorno auspicato alla normalità. Quindi, io non ho rilasciato alcuna intervista, a nessuno, come doveroso riserbo, in attesa del discorso programmatico del Presidente del Consiglio Mario Draghi alle camere del prossimo mercoledì al senato e giovedì alla camera, con conseguente dibattito parlamentare e voto di fiducia. Sono sconcertato e dispiaciuto. Dal momento del giuramento, io non ho rilasciato alcuna intervista, né scritto alcun articolo. Nulla”.

You may also like...

3 Responses

  1. Elena S. ha detto:

    Se il neo ministro della PA è politico intelligente mette da parte l’odio contro gli statali e cerca di conquistarseli cercando di portare voti a Forza Italia, un partito in via d’estinsione!

  2. Parsifal-NA ha detto:

    Quando era europarlamentare sempre ASSENTE!

  3. Sheriff ha detto:

    Governo degli aristocratici = governo degli optimates = governo dei migliori.
    Ovviamente dal punto di vista degli aristocratici.
    Ma uno che ha già fallito proprio nella PA lo rimetti nella PA?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *