A Roma migliora la ‘Qualità della vita’.

Roma sale dal 32° al 13° posto nella classifica delle città italiane dove si vive meglio. È quanto emerge dall’indagine sulla ‘Qualità della vita’ pubblicata dal Sole 24 Ore.

La Capitale, in particolare, entra nelle top ten della qualità della vita degli anziani, uno dei tre indici generazionali che debuttano quest’anno nell’indagine e si distingue per livelli di istruzione, edifici coperti da banda larga e patrimonio museale. 

Male invece per la classifica della qualità della vita dei giovani (un indice basato su 12 parametri tra cui aree sportive all’aperto, età media del primo figlio, concerti, discoteche). Qui la Capitale è tra le ultime province della classifica al 106° posto. Perde invece 13 postazioni scendendo al 42° posto al capitolo ricchezza e consumi e si piazza settima per giustizia e sicurezza (indicatore che fotografa le denunce registrate relative al totale dei reati commessi sul territorio nel 2020). Guadagna poi 4 posizioni piazzandosi al 28° posto alla voce ambiente e servizi (indicatore basato su 18 parametri di 5 macroaree: ambiente, aria, acqua, rifiuti, mobilità) e conquista il podio al terzo posto per cultura e tempo libero, dove sale di ben 25 posizioni rispetto al 2020.

Il progressivo superamento della crisi pandemica rilancia le città metropolitane. Quindi non solo Roma, ma si registra anche il balzo in avanti di Firenze dal 27° all’11°.
Bari (settantunesima) guadagna una posizione mentre Napoli (novantesima) ne guadagna due. In controtendenza, invece, Cagliari, Torino, Genova e Catania che perdono tutte qualche posizione rispetto al 2020. Perdono terreno le province dell’Emilia Romagna, penalizzate, tra l’altro, dal numero di denunce per tipologie di reato in “Giustizia e sicurezza” e nei due indici del clima (che sintetizza dieci parametri climatici, dalle ondate di calore agli eventi estremi) e dello Sport e Covid (che misura l’impatto sui campionati sportivi e gli eventi annullati). Infine, sulla costa adriatica, rispetto allo scorso anno, si segnalano ulteriori ribassi nella classifica del benessere, a partire da Ferrara (meno 11 posizioni) passando per le province marchigiane, arrivando a Chieti e Pescara.

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