A noi generazione del ’68, ma che in piazza non c’eravamo, Trump non sembra così antipatico.

di Attilio Runello. Riportiamo un comunicato Ansa a proposito di verifiche su eventuali brogli da parte dei repubblicani.

“Donald Trump ha telefonato oggi al governatore repubblicano della Georgia Brian Kemp chiedendogli di convocare una sessione speciale del parlamento locale per ribaltare il risultato e nominare elettori che lo sostengano nel collegio elettorale, chiamato ad eleggere formalmente il presidente il 14 dicembre. Inoltre gli ha chiesto di ordinare un controllo delle firme sulle schede del voto anticipato.”

Poi si entra sul tecnico:

“Lo scrive il Washington Post. Kemp ha respinto la richiesta del presidente, precisando su Twitter che ha già chiesto pubblicamente il controllo delle firme tre volte. Ma non è una decisione in suo potere. Alla risposta di Kemp, Trump ha replicato su Twitter: “ma tu non ha mai ottenuto la verifica delle firme! I tuoi si stanno rifiutando di fare ciò che chiedi. Cosa stanno nascondendo? Almeno chiedi immediatamente una sessione speciale della legislatura. Cosa che puoi fare facilmente e immediatamente”.

Si evince che Donald Trump sino al 14 dicembre si sta impegnando in tutti i modi per ribaltare il risultato o quantomeno renderlo meno schiacciante e comunque dimostrare che brogli ci sono stati.

A molti può sembrare testardo, per altri una persona che non si arrende fino alla fine.

A noi generazione del sessantotto – ma che in piazza non c’eravamo – a noi che guardavamo i film di John Wayne,  a noi che ci siamo entusiasmati davanti al personaggio di Rambo, a noi che abbiamo guardato con simpatia a Ronald Regan – anche se era un attore – Donald Trump non sembra così antipatico e al di sopra delle righe come molti lo descrivono. Pur di screditarlo è stata messa in giro la fake news che la moglie vorrebbe chiedere il divorzio non appena decade da presidente.

Donald Trump è stato probabilmente il presidente che ha difeso gli interessi del suo paese meglio di tanti altri. Sul piano geopolitico forse ha anticipato i tempi e non è stato compreso. Difficilmente Biden farà passi indietro con la Cina.

In ogni caso non ha scatenato nessun nuovo conflitto, a differenza dei suoi predecessori, da Clinton in avanti, Obama compreso – che era dietro alle primavere arabe, che in molti casi hanno creato instabilità e morti.

Donald Trump ha comunque ottenuto settantatré milioni di voti, contro i sessantadue milioni di Hillary Clinton.

Entrambi – Biden e Trump – hanno portato decine di milioni di americani ad interessarsi alla politica. Si è passati da un 50% di votanti, a 65%.

E questo è un successo di entrambi i presidenti e smentisce i commentatori italiani che hanno criticato sempre il modo di condurre la campagna elettorale, di Trump in particolare.

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