Calenda. Una questione di metodo.

di Carlo Calenda. Fra poco più di un mese si voterà per il sindaco di Roma.

Siete venuti in tantissimi a sottoscrivere la lista Civica Calenda Sindaco e per questo ci tengo a ringraziarvi. La vostra partecipazione è la prova che stiamo lavorando bene. Noi non ci siamo mai fermati.
Da dieci mesi non abbiamo mai smesso di studiare, di confrontarci con cittadini, associazioni ed esperti e aggiornare le proposte per la città grazie alle vostre segnalazioni.
Anche questo ci distingue dagli altri candidati: il metodo con cui ci si presenta a un’elezione. Ci siamo impegnati nella stesura di un programma serio e puntuale con cui intendiamo governare Roma. 
Dalla Raggi Michetti ancora non è arrivata nemmeno una pagina ragionata di proposte, mentre quello presentato da Roberto Gualtieri è un non programma. Non quantifica né i tempi né le risorse che servono per agire e non prende nemmeno una decisione sui veri nodi da risolvere. Vuol far gestire Ama ai sindacati e ha 18 piani ancora da fare, 5 consigli, 4 tavoli, 6 patti.. Non un numero, tonnellate di retorica.
Non è un caso. Dietro c’è un disegno politico preciso: la stasi di Roma, cioè l’idea di non fare mai scelte perché ogni scelta scontenta qualcuno e quindi meglio lasciare Roma così com’è.

È il Bettini-pensiero: “un po’ a ciascuno per tenere buoni tutti“. Vi invito a leggere il suo “programma”, perché il confronto tra politici non si fa solo sulle persone o sulla qualità delle liste, ma su ciò che si pensa di fare per Roma.

Noi abbiamo lavorato diversamente e continueremo a farlo in questo ultimo mese di campagna elettorale. 
Dalla prossima settimana inizierà il porta a porta dei nostri 500 volontari che andranno in ogni quartiere per spiegare il programma, raccogliere idee da chi ci vive e mobilitare i cittadini per il cambiamento.
E continuano anche i confronti pubblici. Vi aspetto lunedì 30 agosto a Monte Ciocci con la Candidata Presidente Camilla Bargione e martedì 1° settembre a Piazza Re di Roma con il Candidato Luca di Egidio per parlare insieme delle proposte per i Municipi.
Roma non è ingovernabile, sono i politici che l’hanno gestita fino adesso a non essere stati all’altezza. Cambiamola, sul serio.

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1 Response

  1. Azione ha detto:

    Conte ha semplicemente compreso che nella politica in Italia puoi dire tutto e il suo contrario senza che nessuno faccia una piega.
    E questo l’ha davvero imparato da Salvini.
    Solo i cittadini possono chiudere questa stagione

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