Cosa ci faceva un austriaco armato di coltello dietro la porta di Enrico Berlinguer morente?

di Agostino Spataro. Questa non la sapevo….

La mattina del 11 giugno 1984, un individuo stazionava, con fare sospetto, dietro la porta della stanza dell’ospedale di Padova, dove Enrico Berlinguer lottava tra la vita e la morte.

Qualcuno chiamò la polizia la quale fermò il giovane sospetto e accertò (vedi verbale della Questura di Padova) che trattavasi di un austriaco, proveniente da Viennaarrivato a Padova il giorno prima (ossia il terzo giorno di quella drammatica agonia che commosse l’Italia e il mondo) e che l’indomani mattina andò a piazzarsi, senza difficoltà e armato di un coltello a serramanico, dietro la porta della stanza in cui era ricoverato il segretario generale del Pci ossia del più grande e importante partito comunista d’Occidente.
Com’é noto, nel primo pomeriggio dello stesso giorno Enrico Berlinguer si spense dopo 4 giorni di agonia.
Questi i fatti che inducono a porsi almeno due semplici domande:
a) che cosa ci faceva quell’austriaco armato dietro la porta della stanza di Berlinguer?
b)
perché l’episodio, assai strano e inquietante, non fu portato a conoscenza dell’opinione pubblica? 

Infatti, tranne un trafiletto (qui allegato) de “Il Corriere della Sera” (ripreso da Ansa), stranamente nessun altro giornale, Tv e/o altre fonti interessate diedero la notizia.  Per la cronaca: l’austriaco fu arrestato (vedi verbale completo Questura di Padova), processato e condannato per porto abusivo di arma. La pena fu lievissima e, per giunta, sospesa con la condizionale.  Ora, la procedura giudiziaria sarà stata regolare, ma non si comprende come mai sul piano politico e della corretta informazione non si ritenne di dare al fatto e al suo bizzarro autore  una più ampia informazione per l’opinione pubblica italiana e internazionale, per i compagni e gli estimatori di Enrico Berlinguer che, praticamente, non ne seppero nulla. E questo non é regolare! Sarà stato un esaltato, un provocatore, un mero esibizionista? Non si sa.

Non vogliamo trarre conclusioni affrettate, né ipotizzare e/o condividere chissà quali scenari. Nemmeno quello affacciato dall’autore del saggio da cui abbiamo tratto la “notizia”. (1) 

Tuttavia, si può non rilevare che chi gestì, a vario titolo, quella tragica situazione aveva il dovere di far conoscere l’episodio e, possibilmente, spiegarne il senso, la finalità. 

(1) Andrea  Montella su “Iskra” del 15/9/2010 http://www.iskrae.eu/riflessioni-sulla-morte-dei-tre-segretari-del-pci-e-la-situazione-attuale/

 

 

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2 Responses

  1. Anonimo ha detto:

    Mattei. Kennedy, Lincoln quanti misteri sulle loro morti

  2. Anonimo ha detto:

    La STORIA di misteri ne ha molti, e purtroppo non ne verremo mai a capo

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